giovedì 17 gennaio 2013

RISPOSTA

Caro Nello Ripanti,
è assai normale che reagiamo in modo diverso alla lettura di uno stesso libro. La cosa non mi stupisce e la tua reazione non ha affatto il sapore della polemica, ma costituisce la legittima espressione di una valutazione diversa.
Debbo aggiungerti una ulterione annotazione. Siccome conosco, anche attraverso i suoi libri, il cammino di questa donna teologa , tanto perseguitata dalle gerarchie, forse ho tessuto un elogio di questo libro  un po' eccessivo? Può darsi, ma non ne sono convinto. Debbo ancora aggiungere che leggo sempre con particolare interesse le opere delle teologhe che trovo ricche di spunti di rinnovamento biblico , teologico, spirituale ed esistenziale. Lo riconosco: ho un debole per le teologie femministe , ma questo può far parte dei miei "gusti "personali a livello di fede e di studio.
In ogni caso, ti debbo un grazie sincero ad affettuoso per la chiara esposizione del tuo pensiero e soprattutto per lua osservazione critica sul "Dio dei teologi" . Il Dio biblico è sempre il Dio dei cuori e non il Dio dei libri. E' prima di tutto è il Dio dei poveri. Non dobbiamo mai dimenticarcelo e tu hai fatto bene a ricordarlo. Penso che anche Elizabeth Johnson sarebbe d'accordo con te.
Grazie ancora. Ti abbraccio forte.
don Franco