giovedì 28 marzo 2013

Parigi e Londra contro l’Ue - "Armiamo i ribelli anti-Assad”

Francia e Gran Bretagna invocano la fine dell'embargo europeo sulla fornitura di armi pesanti ai ribelli siriani, nel secondo anniversario dall'inizio di un conflitto fra i più sanguinosi del Medio Oriente con quasi 100mila morti. Il ministro degli Esteri francese Fabius annuncia che Parigi e Londra premeranno sull'acceleratore affinché la Ue elimini l'embargo «adesso» e i «resistenti» possano difendersi. In particolare, si tratterebbe di consegnare missili terra-aria, richiesti dalla Coalizione nazionale siriana, la forza d'opposizione appoggiata dall'Occidente e dai Paesi del Golfo, per contrastare i raid aerei dell'aviazione siriana. «Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità», dice il presidente francese Hollande». Il suo ministro degli Esteri Fabius rincara: «la Francia è una nazione sovrana», lasciando intendere che procederà da sola se la Ue non darà il consenso.
Lo stesso avvertimento era arrivato martedì dal premier britannico Cameron, pronto a «Ignorare» il divieto Ue. Il rinnovo dell'embargo Ue verrà dibattuto in maggio. Ma dopo la presa di posizione di Francia e Gran Bretagna, anche la Germania è pronta a «discutere immediatamente» dell'opportunità di armare i ribelli. Ferma l'opposizione della Russia, principale alleato del regime siriano: «Sarebbe una violazione della legge internazionale», ribatte il ministro degli Esteri Lavrov. Dal canto suo l'America di Obama è prudente nel timore che le armi antiaeree finiscano nelle mani dei jihadisti. Per evitarlo, stando alla Francia, i missili potrebbero essere dotati di pezzi deperibili.
(Repubblica 15 marzo)