Alla domanda del giornalista rispetto agli omosessuali, il papa risponde in modo articolato.Domani leggeremo su alcuni gionali le parole precise. Io voglio sottolineare che questo interrogativo denota un atteggiamento umile e costruttivo, mille miglia lontano dalla saccenteria romano-curiale. "Chi sono io per giudicare?" è davvero una svolta sulla bocca del papa.
Non mi illudo che con questa espressione sia superata l'omofobia cattolico-gerarchica, ma si tratta di un passo che segna una evoluzione ed apre, senza illusioni, ad una speranza concreta. Rilanciamo sempre la speranza nel cambiamento evangelico,come Gesù ci ha insegnato. Le persone "vere" e oneste, sospinte dall'azione di Dio, possono aprire finestre verso novità sostanziali. Ogni piccolo passo va incoraggiato e sostenuto, senza mai venire meno alle nostre personali responsabilità e all'espressione libera del nostro dissenso, suggerito dall'amore per la nostra chiesa.
don Franco Barbero