sabato 26 ottobre 2013

TEMPI CHE CAMBIANO

Gli atti del 3° convegno nazionale delle comunità di base (Firenze 25-27 aprile 1975) riportano l'elenco di 235 comunità e gruppi presenti al convegno.
Ciro Castaldo nella presentazione del "quaderno" scrive di una "presenza a Firenze di circa 2500 partecipanti in maggioranza membri di 250 comunità sparse in tutte le regioni italiane".
Oggi, anche se ad un convegno delle comunità cristiane di base partecipano poche "sigle" e poche persone, la chiesa di base è ulteriormente allargata e diversificata fuori da "modelli" tipici delle comunità cristiane di base. Sono nate altre forme di chiesa di base, anche più incisive che non si riconoscono nel movimento delle comunità cristiane di base, ma sono espressione delle stesse istanze di partecipare del popolo di Dio nel cammino di una fede adulta, responsabile, liberante.
Penso che, sotto la crosta del disincanto, stia germogliando un nuovo cristianesimo. Sulla "difesa del creato", penso alle comunità parrocchiali campane che si sono inserite e spesso hanno animato le lotte contro i rifiuti tossici, ai gruppi cristiani di accoglienza degli stranieri, delle donne abusate e dei minori abbandonati. Esiste una chiesa cristiana di base feconda, coinvolta, allargata. Penso alle Parrocchie tedesche che hanno costretto il Vaticano a rimuovere il vescovo spendaccione. Penso alle suore americane che, nella prassi e nella teologia, sono una testimonianza vivente del Vangelo di Gesù. Per questi spezzoni di chiesa, come scriveva Schillebeeckx, è impossibile separare la prassi di liberazione dalla fiducia radicale in Dio. Gesù è quel che è, con la sua prassi e il suo messaggio, in forza della sua particolare relazione con Dio. Non si può amputare la sequela di Gesù della sua fede in Dio perché essa è parte integrante della sequela.

Franco Barbero