martedì 21 gennaio 2014

LA LETTERA


Caro don Franco, un abbraccio e un augurio di buona salute a te che mi sei padre di molti pensieri e insegnamenti.
Ti scrivo per dirti che la legge presentata dal governo sulla possibilità di scegliere anche il cognome della madre, in realtà è una conquista ancora a metà, almeno secondo la formulazione presentata. Infatti il ddl precisa che perché ciò avvenga è necessario l'accordo dei coniugi o coppia, in pratica del padre, come a dire che alla fine l'ultima parola è sempre 'maschile'.
Sono molto attento a queste cose anche perché mia madre (che era ragazza madre quando nacqui) mi diede il suo cognome, e  per questo fu denunciata ed evitò la galera solo per l'intervento delle donne dell'UDI (ti parlo degli anni '50).
Capisco la gioia per un passo in avanti, anzi, un passettino rispetto il resto d'Europa, ma ricordiamoci che se rimane così non è un diritto completo e libero, bensì solo parziale e da concordare. D'altra parte da un governo come quello di Letta/Alfano ti puoi aspettare solo cose democristiane.
Ti seguo con passione e affetto.
Fra Benito