domenica 5 gennaio 2014

LA MIA RISPOSTA


Caro Luca,
la tua lettera è stata  dapprima una sorpresa e poi, riga dopo riga, la gioiosa scoperta di una persona singolare, costruttiva, piena di rigore e di amore per la vita.
Non so se riesco ad esprimerti qualche opinione almeno apprezzabile dialogando con te sulle numerose considerazioni che mi hai proposto.

Anch'io trovo poco "fruibile" la distinzione credenti-non credenti. Talvolta la uso, sia pure con circospezione, rispetto a parecchi interlocutori che amano aggiungere "ateo" alla loro firma. Si tratta di categorie che imbottigliano le persone e non ne esprimono la realtà più profonda e in costante movimento.  Tuttavia esse talvolta possono forse essere utili per evitare una certa "cultura annessiva" tipica delle gerarchie cattoliche.

  Sottoscrivo le tue "constatazioni" circa le aberrazioni cattoliche e "religiose" in genere. La tua preparazione e la tua  passione per la storia costituiscono anche, penso, un grande stimolo per guardare con crescente fiducia al futuro dell'umanità: una visione che condivido ed apprezzo.

  Credo che molti guai del cristianesimo siano avvenuti quando,  dalla metà del secondo secolo, trovò la sua collocazione culturale nella versione platonica e dualista. La rottura con l'ebraismo segnò una svolta anche dogmatica che poi sfociò a Nicea e a Calcedonia nella divinizzazione ontologica di Gesù. A Costantinopoli nel 381 "nacque" addirittura la dogmatica trinitaria... Ovviamente siamo andati ben oltre il Gesù storico.... La confusione tra mito e storia ha poi prodotto un'idea di Gesù che è fuori dalla sua realtà storica.

  Per me aver dedicato molte energie alla ricerca ebraico-cristiana sul Gesù storico ha segnato la svolta decisiva nella mia esperienza umana e cristiana. Non trovo in me nessun dualismo e oggi, da inesperto, vivo uno straordinario innamoramento per le scienze. La " grande Margherita Hack" è la mia terza Bibbia . Le Scritture, il mondo degli oppressi, la scienza in tutte le sue diramazioni sono per me lo spazio epifanico di Dio. Il Salmo 8 mi porta tra le galassie....
Le scienze sono le vie in cui sento i passi divini: "Non posso più pensare e vedere il mondo senza Dio e Dio senza  il mondo" ( Dietrich Bonhoeffer). Sento che tutto sta insieme... So che tutto questo forse a te non dice nulla, ma per me questo "tutt'uno" è il senso della vita. Questo "Dio inutile" per me è diventato né assente né superfluo. La creazione,  come centinaia di esegeti oggi leggono dentro il mito delle origini, è questa " immanenza divina" nel farsi autonomo, caotico, creativo di tutto il reale. Quanto più la scienza apre orizzonti e fornisce conoscenze, tanto più mi trovo a scoprire la "trasparenza" di tutte le cose.

In questa "trasparenza" per me c'è la "spiegazione", il fondamento del mio credere in Dio, sollecitato ogni giorno dal " farsi delle cose" che per me diventa " il cantico delle creature". Materia, cose, energia e interiorità perdono i confini e tutto è epifanico. Dio non è né un essere lontano né il pilota che tutto muove, ma la sorgente amorosa che sollecita la vita e la libertà.

Con te condivido la stesa passione per la vita e non mi sento per nulla lontano per il fatto che in te Dio sia diventato una " cifra scomparsa". E' il tuo cercare onesto ,il tuo vivere in ricerca, la tua sete di conoscenza che mi rende vicino a te e a tutte le persone che non si precludono le domande e le ricerche,anche le più audaci.
Poi ......c'è l'imprevedibile dell'irto e meraviglioso sentiero della vita, il nostro insaziabile "verso dove". L'impresa fondamentale forse resta la nostra umanizzazione dentro l'incantevole e travagliato flusso personale e cosmico. Lì Dio può fare capolino, ma a noi è solo possibile esserne "sorpresi". Non mi sono mai preoccupato di dimostrare la mia fede o di convincere qualcuno.
Il bello delle nostre vite non sta forse nell'essere fedeli alla vita stessa come ad una partita tutta aperta tra domande e risposte?.
Caro Luca, non posso che augurarti di continuare a respirare a pieni polmoni la libertà che stai assaporando in questa fecondissima stagione della tua vita.  Della tua lettera non ho fatto cenno a Maria Franca per dovere di riservatezza.
Se vorrai, potrai riserntirmi. Anch'io ti saluto con tanta stima e con molto affetto.
Franco


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