mercoledì 22 gennaio 2014

UNA LETTERA STIMOLANTE


Buona sera Don Franco Barbero,l
e scrivo da ex cattolico il quale valuta molto positivamente la sua testimonianza di fede che non ha mancato mai di offrirmi interessanti elementi di riflessione.Un importate spunto di riflessione mi è stato sicuramente dato da un'intervista nel corso della quale lei invita un giovane omosessuale a riconsiderare l'opportunità di visitare San Giovanni Rotondo in quanto colà sarebbe venuto a contatto con un ambiente a lui ostile. Questo suo consiglio, che peraltro condivido pienamente, mi ha portato a riflettere su quanto la cultura francescana della mortificazione del corpo sia lontana da quella Chiesa aperta sui temi della sessualità, nella quale sono chiamati a riconoscersi coloro i quali desiderano che sopravviva alla modernità. Ho riflettuto molto su come il pensiero di San Francesco, il quale invita i cristiani ad "odiare il corpo con i suoi vizi e peccati ed a mantenerlo nella mortificazione e nel disprezzo", sia quello della stessa Chiesa rispetto alla quale si assume, a ragione, un atteggiamento fermo e risoluto. Del resto, come insegna la scienza psicologica, il conflitto tra principi morali ed istinti naturali produce nevrosi e quelle stigmate, a mio modo di vedere, altro non sono se non il prodotto della cultura francescana della mortificazione della carne e quindi di un comportamento nevrotico. Oggi mi pare che molti francescani e "cattolici progressisti" valutino molto positivamente la figura di San Francesco ignorando quale fosse il suo vero pensiero in materia di sessualità e non solo. Infatti, San Francesco è anche colui il quale esigeva che i frati sospettati di eresia fossero arrestati ed inquisiti e che gli eretici fossero definitivamente allontanati dalla fraternità. Qualcuno sostiene che San Francesco è figlio della sua epoca e che oggi la penserebbe come un Mancuso e forse come lei. A me sembra che si voglia semplicemente strumentalizzare per fini biecamente ideologici un personaggio che è, al pari del suo figlio spirituale San Pio da Pietrelcina, il retaggio di un passato fondato sulla paura, l'odio e l'intolleranza che andrebbe consegnato alla storia, ad una storia che nulla ha a che vedere con il Cristo alla cui fede dobbiamo convertirci e testimoniare.Desidero quindi chiederle un parere sull'atteggiamento che crede che noi si debba assumere rispetto al francescanesimo nell'ambito della comunione cristiana. Ringraziandola per l'attenzione accordatami, colgo l'occasione per augurarle una buona serata ed una santa domenica,Stefano Gaetano