martedì 25 febbraio 2014

FAMMI RESTARE SULLA SOGLIA

Perché lasciare questa casa
che tanto amo?
In essa ho ricevuto il dono della fede,
la testimonianza di tanti fratelli e sorelle,
il dono del ministero che sta
vivificando la mia giovane vita di prete.
Ma resto sulla soglia di questa casa-chiesa.
Perché sulla soglia?
Perché dentro la casa, diventata un palazzo,
una istituzione ricca e potente,
ci sono troppe certezze e rigidità,
troppe ricchezze, intrighi, carriere,
troppe corruzioni e troppa apparenza.
Se ti chiudi nelle pareti dell'istituzione
passi dalla parte dei potenti
che finanziano l'istituzione cattolica...
E poi... Gesù non progettò una potente istituzione, non amò mai il palazzo...
Perché sulla soglia?
Perché la soglia è aperta sulla strada.
È nella strada che la gente cammina,
parla, va al lavoro, canta e protesta...
È sulla strada che vedi la realtà,
la miseria, la mendicità, l'emarginazione.
È sulla strada che gridiamo la protesta
è sulla strada che facciamo festa.
È sulla strada che passa il funerale
e ancora sulla strada il corteo nuziale...
Sogno, o Dio, e prego per una chiesa
che sia una casa aperta sulla strada
e resto tenacemente qui sulla soglia:
non entro complice dei segreti intrighi,
a chiudermi e fasciarmi di certezze inossidabili,
ma non sbatto la porta della casa
in cui, o Dio, tanti mi hanno parlato di Te.
Resta, se non Ti chiedo troppo, o Dio,
resta con me su questa inquieta soglia.

Franco Barbero
Pinerolo, 11 novembre 1969

(scritta dopo un dibattito con alcuni fratelli e sorelle di Torino su “restare o andarsene dalla chiesa?”)