giovedì 6 febbraio 2014

L'EMERGENZA DEI PRONTO SOCCORSO

La Sanità italiana appare sempre di più l’ombra di se stessa. Non dappertutto, per fortuna dei cittadini che vivono nelle zone meno coinvolte dai disservizi. Ma le notizie di cronaca raccontano ogni giorno casi di una “epidemia” che si estende a macchia d’olio, mettendo alle corde strutture ospedaliere un tempo ritenute virtuose, efficienti, da prendere ad esempio. Lasciamo da parte gli scandali e le ruberie - dalle cartelle cliniche gonfiate per avere rimborsi decuplicati, ai furti dei farmaci - che sono e restano di competenza giudiziaria.
Adesso la più colpita e la "struttura”. Perché la politica dei tagli invece di eliminate il superfluo, lo spreco, le spese ingiustificate, aggredisce indiscriminatamente. Compresi i primi presidi sanitari. Come i Pronto Soccorso, diventati, in troppi nosocomi, luoghi dove il ricoverato può restare per diversi giorni abbandonato su una barella. Senza servizi, senza un trattamento che rispetti la persona. Così accade che si possa anche morire su una barella ospedaliera, perché non c'è un letto disponibile per accogliere i momenti finali della vita di un malato. Ministro Lorenzin, oggi c'è una emergenza sanitaria: il Pronto Soccorso.
g.pepe@repubblica.it

(Repubblica 28 gennaio)