mercoledì 12 marzo 2014

AUGURI, PAPA FRANCESCO

E' trascorso un anno dall'elezione di papa Francesco. Sotto sotto, neanche troppo di nascosto, già infuria la battaglia. C'è chi, da "conservatore bifronte" e uomo di tutte le stagioni, come Enzo Bianchi, ora sale sul carro del papa con la disinvoltura con cui stava su quello di Ratzinger.
Tra chi già vede una totale rivoluzione evangelica  e chi, invece, vede profilarsi la disgregazione della chiesa cattolica, io preferisco segnalare l'aria nuova che circola persino in vaticano, le speranze sollevate e il coraggio di papa Francesco nel camminare verso una chiesa povera ed accogliente. Non è poco.
Ma restano alcuni nodi strutturali che mi impediscono di parlare con troppa enfasi di una vera rivoluzione evangelica. Esistono delle scelte inevitabili: che fare rispetto al pontificato romano, ai dogmi cristologici, alla dogmatica e alla devozione mariana? Come ripensare l'atteggiamento di fronte alle persone omosessuali e di fronte al posto delle donne nella chiesa?
La "rivoluzione" è ancora lontana, anche se qualcosa davvero si muove e il vento di Dio soffia più forte che mai.
Ma qui si tratta di nodi strutturali che non possono essere affrontati semplicemente con la misericordia. Essi esigono una vera e propria ristrutturazione, una vera e propria rivoluzione.
don Franco Barbero