domenica 18 maggio 2014

SUL VEDERE


In uno studio di altissimo interesse su "una catechesi che fa la differenza" Lidia Maggi su Protestantesimo 68 scrive una nota che conclude l'articolo:

"In conclusione, vale la pena di spendere una parola di precisazione sullo sguardo che una catechesi edotta dalla riflessione di genere può utilmente accendere. Non è questione di affermare che le donne vedono meglio degli uomini; piuttosto occorre sempre ricordare che lo sguardo umano è duplice. Questo ricupero di uno sguardo al femminile sul testo biblico e sull'esperienza ha la preoccupazione non tanto di rivendicare spazi e privilegi negati alle donne, quanto piuttosto di rendere ragione della pluralità con cui il divino si manifesta nell'esperienza umana e nella rivelazione biblica. Partendo dalla consapevolezza della parzialità dello sguardo, la catechesi vorrebbe provare a recuperare un orizzonte più ampio, non confinato entro i limiti del solo maschile, capace di tenere insieme (sapienzialmente!) il logos, il pathos e l'ethos che caratterizzano l'umano e il divino, nonché la singolarità del loro incontrarsi" (Ivi, pag. 333).