lunedì 30 giugno 2014

La disoccupazione giovanile e i servizi alla persona

Mai peggio di così dal 1977: la disoccupazione è al 13,6%. Un giovane su due è senza lavoro. In alcune regioni, la percentuale è da vertigine. Il ministro del Lavoro è convinto che prima della fine dell'anno questa tendenza negativa sarà invertita. Il presidente di Confindustria è pessimista.
FABIO SÌCARI


L'attività economica basata sul libero mercato lascia poco spazio ai governi per agire sui livelli occupazionali. Un piccolo aiuto può essere dato alle imprese, ovviamente, diminuendo il costo del lavoro ma un aumento reale dei posti si può avere solo con la ripresa degli investimenti pubblici. Sbloccando le grandi opere e pagando i debiti della Pubblica amministrazione ma - immaginando anche progetti per lo sviluppo della scuola, delle università e degli istituti di ricerca oltre che per la produzione di energia pulita. Quello cui si dovrebbe pensare un po' di più, tuttavia, è anche il settore dei servizi alla persona, palesemente sottovalutati rispetto alle esigenze di una utenza (dagli psichiatrici ai tossicodipendenti ai portatori di handicap) troppo spesso abbandonata a se stessa. Come abbandonati a se stessi sono ancora oggi purtroppo tanti bambini maltrattati su cui si potrebbe (dovrebbe) intervenire per alleviare sofferenze ingiuste e per evitare sviluppi drammatici e costosissimi degli adolescenti e degli adulti. Del diritto ad una assistenza seria dei pazienti adulti, della carenza grave di fondi destinati alla tutela anche psicoterapeutica dei bambini maltrattati o abusati e del diritto al lavoro di chi (psicologi, educatori e assistenti sociali) si forma per occuparsi di loro, di tutte questa situazioni, la politica sembra non essersi ancora resa conto. Neppure a livello delle commissioni parlamentari che di infanzia parlano ma che di infanzia evitano accuratamente di occuparsi.
Luigi Cancrini

(L'Unità 22 giugno)