venerdì 27 giugno 2014

PIANETA, impatti del riscaldamento climatico

Il 31 marzo è stata resa nota a Yokohama (Giappone) la seconda parte del rapporto del Gruppo intergovernamentale di esperti sull'evoluzione del clima (la prima parte riguardava in particolare i ghiacciai e gli ecosistemi). Il documento rileva una grande varietà di impatti, che arrivano prima del previsto sulle società umane, sugli ecosistemi e sull'agricoltura. Il disordine climatico determina in agricoltura la perdita della produzione di grano in Europa del 2% per decennio, che in alcune regioni raggiungerà il 20% da ora al 2030, mentre la domanda mondiale si attesterebbe sull'aumento del 14%. E anche, come si legge nel rapporto, il riscaldamento climatico «può indirettamente aumentare i rischi di violenti conflitti come guerre civili o scontri di intergruppi, ampliando le componenti ben note di tali conflitti come la povertà e gli urti economici». Sulla portata dei fiumi in tutto il mondo gli esperti prevedono una diminuzione di acque, con la conseguente difficoltà a far funzionare le centrali termiche o nucleari. Non parliamo della pesca. «Tutta la vita marina, dunque la pesca, è basata a un livello inferiore della catena alimentare, cioè la produzione di fitoplancton nell'Oceano. Ora questa produzione sulla traiettoria dove siamo, calerà del 9% sino alla fine del secolo». Ancora nel rapporto si legge che nel corso di questo secolo le popolazioni costiere saranno colpite da inondazioni sempre più frequenti. Sono dunque necessari l'adattamento e la riduzione significativa delle emissioni di gas a effetto serra. I lavori del gruppo di Yokohama dovrebbero servire ai politici per un negoziato internazionale sul finanziamento di quelle azioni che limitino l'aumento delle temperature medie del pianeta a due gradi centigradi rispetto al presente sino alla fine del secolo.
Anna Portoghese

(Rocca)