Si ripete lINTIFADA
La reazione sionista al lancio di razzi palestinesi, mi ricorda la reazione sionista al lancio di pietre in quella che viene ricordata come l'INTIFADA.
Nella Palestina occupata, violentata tutti i giorni, svilita nelle sue legittime richieste, peraltro suffragate da risoluzioni dellONU, vanificate, però, dal solito veto degli USA, iniziò un nuovo tipo di protesta. Furono i bambini e i ragazzi di Gaza a iniziarla; disponevano solo di sassi per manifestare la loro rabbia di occupati, e i sassi utilizzarono; fu linizio dellIntifada, che si innesta come un puzzle nello scacchiere mediorientale per definirne meglio i contorni. Lintifada rappresentò la volontà palestinese di contare solo sulle proprie forze, fosse anche in quelle dei ragazzi delle pietre. Molto meglio di qualunque concetto io possa riuscire a mettere insieme, pur nel grande amore che riconosco di nutrire per quel popolo martoriato, nei versi di un poemetto, diventato il manifesto dellIntifada, ci sono le parole che descrivono con tragico e poetico trasporto il contenuto globale dellIntifada. Lo scrisse un grande poeta libanese Nazir Qabbani, testimone del massacro di Sabra e Shatila, dove i profughi palestinesi furono massacrati dalle truppe libanesi del generale Haddhad con lappoggio dellesercito israeliano.
Rosario Amico Roxas.
I bambini delle pietre
hanno disperso le nostre carte
versato inchiostro sui nostri vestiti
deriso la banalità dei vecchi testi
Bambini di Gaza
non badate alle nostre discussioni,
non ascoltateci,
siamo gente di calcoli a freddo,
fate le vostre battaglie e lasciateci soli,
noi siamo morti senza tomba.
La cosa più importante
è che hanno abbandonato
la casa dei loro padri,
hanno abbandonato lobbedienza.
Bambini di Gaza
non consultate i nostri scritti,
noi siamo i vostri genitori
non siate come noi.
Noi siamo i vostri idoli
non adorateci.
Bambini di Gaza
che salutate la follia del tempo,
il tempo della ragione
se nè andato da molto,
insegnateci la vostra follia.
(Nazir Qabbani Publications, Beirut, 1988)