sabato 26 luglio 2014

UNA RISPOSTA


Gentile Signor Quirino Piccini,
più leggo i Suoi scritti, più mi sento spiritualmente parente. La Sua "tastiera" spirituale conosce molti tasti e non si chiude nel "territorio" di una sola canzone. Io avverto questa pluralità di accento e questa "armonia inquieta" come una grande ricchezza nel nostro cammino umano. Cerco di non spegnere nessuna domanda, pur senza coltivare l'illusione di trovare tutte le risposte.
Debbo questa caratteristica soprattutto alle Scritture ebraiche e giudaiche che testimoniano fiducia e pace mentre lanciano sfide e grida che "trapassano i cieli". Leggendo in questi giorni il meraviglioso libro "Perseveranza" (Il Mulino) di Salvatore Natoli, ancora una volta mi sono convinto che fuori da questa contraddizione, da questa salutare inquietudine, esistono solo "le passioni tristi", per dirla con Benasayag. Oggi si può vivere senza inquietudine?
Scusi la mia brevità, ma luglio è per me un mese che non lascia respiro tra dialoghi, lettere, incontri, gruppi.
A presto.
Con tanta stima e pari affetto.
    don Franco