sabato 2 agosto 2014

GUERRA IN SENATO


Guerra in Senato  

 

Lo spettacolo offerto al popolo italiano dai senatori della Repubblica non è facilmente definibile, perché non si tratta più di un incontro fra le parti che discutono, sia pure animatamente, sostenendo ciascuno la propria posizione, bensì di uno scontro bellicoso non più fra avversari politici ma fra nemici.

Lo studio della Storia mi ha insegnato che le guerre si combattono fra nemici aventi interessi contrapposti, ma qui ci ritroviamo nel Senato della Repubblica italiana, fra gente chiamata a sostenere un unico interesse rappresentato dal “bene comune” della Nazione, peraltro ben pagata proprio per tutelare gli interessi collettivi.

Invece NO !

Si scatena una battaglia che non promette nulla di buono; una battaglia che la gente non capisce e della quale si disinteressa perché non coinvolge i reali interessi del Paese.

·        Ci aspettavamo riforme etiche  come il ripristino del’abrogato “falso in bilancio”, abrogazione  voluta dai governi Berlusconi, grazie alla quale lo stesso Berlusconi ha potuto evitare condanne penali, proprio per effetto “della mutazione delle leggi”.

·        Ci aspettavamo riforme indirizzate alla lotta alla corruzione che si sta divorando quel poco che rimane dell’Italia.

·        Ci spettavamo una severa riforma fiscale con rigorosa lotta alla evasione.

·        Ci aspettavamo riforme decenti, a evidentemente, tali riforme non fanno parte dei patti del saraceno, al contrario sono accordi segreti tra i due estemporanei alleati che adesso conducono la guerra aperta in Senato, contro il resto della Nazione che non tollera simili alleanze contro natura indirizzate agli interessi personali del solito buontempone della politica, che adesso gioca a fare il moderato per potere meglio turlupinare gli elettori e ingannare i magistrati che dovranno ancora giudicarlo per reati penali, mostrando la seconda faccia della medaglia, quella che serve per dare credito alle menzogne.

Dopo le speranze suscitate da Renzi, concretizzate nel grande successo delle elezioni europee, adesso è il momento della grande delusione; nulla di quanto anticipato in campagna elettorale  è stato preso in esame, per mantenere fedeltà agli impegni assunti con il pregiudicato Berlusconi che non permetterà mai a Renzi di legiferare nell’interesse della nazione, dello sviluppo, della crescita, della promozione di posti di lavoro, di abbassamento del carico fiscale, perché potrebbe avvantaggiarsene nelle prossime  (speriamo imminenti) elezioni politiche.

L’esecutore materiale della strategia   sfascista di Berlusconi è il sen. Ninzolini, fedele servitore del padrone, infiltrato nelle fila dell’opposizione al governo per evitare qualsivoglia soluzione.

Così la nazione langue mentre i senatori della Repubblica studiano grandi manovre in una guerra non dichiarata, nella quale, comunque vada a finire, la vittima sarà una sola: il popolo italiano, colpevole di essersi fidato di questo manipolo di azzeccagarbugli.

 

Rosario Amico Roxas