sabato 2 agosto 2014

Perseveranza e virtù

Si tratta di due parole fuori moda. Del resto la parola virtù è diventata odiosa nella sua versione devota e chiesastica. Ma fu quella pedagogia che mirava ad estirpare le passioni alla radice, cioè a castrare le persone, che rese la parola virtù repellente: "A questo punto, mettere in liquidazione le virtù è stata partita facile – quasi fossero tabù – e la loro obsolescenza fu fatta valere come conquista di libertà… Ma gli esiti di questa liquidazione non sembrano essere tra i migliori, dal momento che cedere alle passioni non è meno dannoso che reprimerle:si tratta pur sempre di dismisura. Se le passioni non possono essere negate perché riemergono come malattia, è però necessario saper trovare la giusta misura: non contro di esse,ma in esse" (Salvatore Natoli, Perseveranza, pag. 24).