venerdì 21 novembre 2014

UNA LETTERA INTERESSANTE


La paura di perdere la propria identità

E' così labile la nostra identità, da temere di perderla con facilità? Sul blog "Come Gesù" del prete e scrittore Mauro Leonardi, è apparso un articolo di Stefania Perna, dove si legge tra l'altro: "Non sempre condivido la linea dura dell'abbattimento di muri, caro a don Mauro. Trovo sia una operazione, entro certi limiti, necessaria e in linea con il Vangelo, ma da portare avanti con infinita delicatezza, perché non si getti via la propria identità, insieme al muro. Solo se abbiamo una chiara identità e una " casa" entro la quale ci sentiamo ben accolti e capiti, possiamo muoverci nella complessità del mondo attuale senza soccombere o farci "risucchiare" da mentalità moderniste e fuorvianti... Inoltre non credo che il vero spirito laico, sia palare di cose laiche e relegare in un angolo, la fierezza della fede, le Scritture, l'esempio dei santi e il Catechismo". Intanto non si comprende quali muri massicci, quali barriere, potrebbe mai desiderare di  abbattere un sacerdote della Chiesa cattolica, né quale "casa" potrebbe desiderare di demolire. E viene fatto di chiedersi: è così labile la nostra identità da rischiare tanto facilmente di dissolversi? Tanto malferme le fondamenta della casa dove ci sentiamo bene accolti e capiti?   Inoltre: auspicarsi una modifica del Catechismo in qualche punto dove può apparire contraddittorio o sbagliato o lacunoso, significa relegare il Catechismo in un angolo?

Carmelo Dini