sabato 20 dicembre 2014

MARY: MORTA DI RAZZISMO - SUCCEDE A NATALE

Mary ha trent'anni, risiede a Castelvolturno. E ieri ha dolori al cuore, non respira. Probabilmente ha un infarto, l'accompagnano di corsa all'ospedale Santa Maria delle Grazie, a Pozzuoli. Ma le guardie giurate del pronto soccorso si rifiutano di farla entrare. Nel frattempo si aggrava: ha difficoltà respiratorie, dolore al torace e parametri vitali in declino. Arriva così al secondo ospedale, al San Paolo, dopo 5 ore, ma è troppo tardi. Muore.

Probabilmente per colpa di chi... l'ha cacciata dal primo ospedale. Perché è residente di Castelvolturno, ma è originaria dello Zimbabwe. Per questo non poteva entrare: era un'immigrata.

È morta di razzismo. Di luoghi comuni, di stereotipi, di odio. Come quello che viene megafonato in Tv da piccoli politicanti e poi si traduce negli atti quotidiani delle persone, in guardie giurate che si rifiutano di far entrare una persona in ospedale perché è un'immigrata. Perché questo producono i Matteo Salvini, i Casapound, i Forza Nuova: razzismo e intolleranza. È morta di troppi "in Italia siamo già abbastanza, non c'è più posto", nemmeno all'ospedale. Di "prima vengono gli italiani". Basta ipocrisia. Quella donna è morta di razzismo. E chi ogni giorno lo fomenta ne è complice.

Marco Furfaro