sabato 24 gennaio 2015

IL CENTRO DI PRACATINAT PIU' VICINO ALLA CHIUSURA



La Regione Piemonte, partner di riferimento del Consorzio Pracatinat, ha deciso di convocare per domani un'assemblea ordinaria dei soci per proporre la messa in liquidazione della società.

E in una nota un po' sibillina precisa: "Se si verificassero opportunità di rilancio del Consorzio - che peraltro per ora non si intravedono - saranno attentamente valutate". Insomma, si è giunti a un bivio: liquidazione o trasformazione di una struttura che, per decenni, è stato un polo nazionale come centro d'eccellenza per l'educazione ambientale.

Pracatinat vanta soci di prestigio, oltre alla Regione: la Provincia (oggi Città Metropolitana); i Comuni di Torino, Pinerolo, Rivoli, Moncalieri, Asti, la Comunità Montana Pinerolese e il Comune di Fenestrelle, proprietario dei due imponenti edifici voluti nel secolo scorso dalla famiglia Agnelli per curari gli ammalati di tubercolosi.

Abbandonata la funzione sanitaria, il complesso è stato finanziato con miliardi di lire (poi milioni di euro) di denaro pubblico. Prima per ristrutturare, nel 1982, l'edificio Edoardo Agnelli, poi nel 1998 il Tina Nasi. Sono i numeri a raccontare un pezzo della storia di questo centro: 15mila presenza di studenti all'anno, stage regionali e nazionali voluti da Ministeri e Regioni, progetti finanziati ogni anno tra 500 mila e un milione di euro.

Investimenti importanti per tenere aperta la struttura: fognature, metanodotto, ampliamento della strada, strutture sportive, un impianto solare termico. Ma oggi in tempi di spending review tutto è diverso e così anche se il bilancio è in rosso per 300 mila euro.

"Poca cosa - dicono alcuni 50 dipendenti - la struttura rischia la chiusura e noi il posto di lavoro". Sarebbe un altro colpo per l'occupazione della val Chisone, che ha già visto chiudere fabbriche e attività artigianali. La presidente di Pracatinat, Maria Bertiglia: "Il Consiglio d'amministrazione si sta impegnando per formulare proposte costruttive". Il consigliere regionale Elvio Rostagno aggiunge: "C'è una frattura fra le indicazioni della giunta regionale e le intenzioni dei consiglieri, che vogliono salvare il centro".

Che cosa succederebbe se le due grandi strutture dovessero venir abbandonate. Il sindaco di Fenestrelle, Ilario Manfredini: "Basterà un solo anno di inattività, a 1600 metri di quota, a rovinare tutto. Se chiude nessuno avrà la forza di riaprire".

(Antonio Giaimo, La Stampa 14 gennaio)