La strage di studenti cristiani in Kenia è parte di quella guerra quotidiana che è un vero sterminio dei poveri.
Il fatto che si colpiscano degli studenti mette in luce un aspetto particolare: i violenti hanno sempre paura di chi pensa. Questa Pasqua di risurrezione ci invita a rompere il silenzio complice di chi parla a vanvera dei diritti e tace sulle violenze inferte ai credenti.
O si difendono i diritti di tutti e di tutte oppure le nostre dichiarazioni sono pura retorica. Non è corretto mettere queste violenze a carico dell'Islam: si tratta di terroristi che si coprono del manto religioso per la loro patologica sete di potere.