Riporto due meravigliose pagine del libro "Tornare a Gesù" di Hans Kung, Ed. Rizzoli.
Queste pagine ci danno il senso biblico ed esistenziale del messaggio della risurrezione.
"Oggi si parla con troppa naturalezza di risurrezione, quasi che si abbia in mente un'azione autonoma di Gesù. Volendo però intendere la risurrezione secondo lo spirito del Nuovo Testamento, non si può che interpretarla come "risuscitamento da parte di Dio". Si tratta fondamentalmente di un atto di Dio avente per oggetto Gesù, il crocifisso, morto, sepolto.
Parlando di "risuscitamento" si pone decisamente al centro del discorso l'azione esercitata da Dio su Gesù: è solo per l'intervento vivificante di Dio che la passività mortale di Gesù si trasforma in attività rivivente. Solo in quanto risuscitato da Dio egli è il risorto.
Secondo quell'antica formulazione: Dio lo fece risorgere, sciogliendolo dalle angosce della morte" ( Pag 264).
"Risurrezione significa un approdo definitivo alla dimensione veramente diversa dell'uomo.
La fede nella risurrezione non è un complemento della fede in Dio, ma una "radicalizzazione della fede in Dio": una fede in Dio che non si ferma a metà strada, ma va coerentemente fino in fondo.
Una fede in virtù della quale l'uomo, senza prove rigorosamente razionali, ma con una fiducia del tutto ragionevole, vive nella certezza che il Dio dell'inizio è anche il Dio della fine, che il Dio creatore del mondo e dell'uomo è anche il Dio che li porta a compimento.
Noi, morendo, non scompariremo nel nulla. Con la morte entreremo in Dio, che come è origine e proto-sostegno, così è anche proto-fine della nostra esistenza.
Risuscitamento significa reale superamento della morte ad opera del Dio Creatore" ( pag. 278).