martedì 16 giugno 2015

LA FAMIGLIA? ESISTE OVUNQUE MA NON E' MAI LA STESSA

L'Irlanda cattolica ha detto sì al referendum sul matrimonio gay. Con uno schiacciante 62 per cento. E anche gli Svizzeri italiani, consultati dal sinodo dei vescovi, si sono pronunciati a favore. E' un segnale forte e chiaro di un cambiamento che viene dalla società. E che la Chiesa di Roma per ora non vuole vedere. Il segretario di Stato vaticano Parolin ha detto addirittura che il voto irlandese è una «sconfitta per l'umanità». Ribadendo che la forma familias è una sola. Ed è un «valore non negoziabile». Eppure il negoziato prima o poi ci sarà. E' solo questione di tempo. E a imporlo sarà la forza delle trasformazioni sociali in atto, che già lasciano intravedere nuovi tipi di unione. Che non hanno necessariamente come modello la famiglia coniugale, che per la nostra Cultura è stata finora una sorta di dogma indiscutibile.
In realtà la famiglia esiste dovunque, ma non è mai la stessa. Cambia con i tempi, con le sensibilità, con 1'organizzazione del lavoro, con le relazioni di genere. Basti pensare all'abisso che separa i nuclei sempre più ristretti di oggi, spesso monoparentali o addirittura senza figli, dalla famiglia estesa che fino alla seconda metà del Novecento teneva sotto lo stesso tetto tre generazioni.
In realtà non è la famiglia a fare la società, ma è la società a fare la famiglia, a disegnarne e ridisegnarne ruoli e funzioni. In fondo quel che la gente sta chiedendo alle istituzioni è semplicemente di riconoscere il mutamento sociale in atto. Senza indire crociate a difesa di un totem familiare unico e indiscutibile. Che ormai appartiene al passato.
Marino Niola

(Il Venerdì 5 giugno)