Probabilmente i governi non sono interessati a portare soccorso ai rifugiati nel timore che poi debbano tenerseli. In Tailandia da molto tempo vige la politica di allontanare i barconi dei profughi, di rimandarli per la loro strada, e l'Indonesia questa settimana ha rispedito in mare aperto due navi che trasportavano centinaia di Rohingya.
Anche1'Europa vive una crisi di rifugiati, ma se non altro i paesi europei stanno predisponendo operazioni di ricerca e soccorso per cercare di salvare loro la vita. Quello che i governi del sud-est asiatico stanno facendo è esattamente il contrario.
Per prima cosa, il presidente Obama dovrebbe telefonare alle autorità tailandesi, malesi e indonesiane e sollecitarle a portare soccorso e asilo ai rifugiati. Gli Stati Uniti possono anche utilizzare le loro capacità militari e d'intelligence per individuare le navi dei profughi alla deriva e dare una mano nelle operazioni di soccorso. Obama deve anche far capire chiaramente che la Birmania non potrà avere normali relazioni con gli Stati Uniti fino a quando continuerà a commettere crimini contro l'umanità. Proprio il mese scorso l'Amministrazione Usa ha accolto alla Casa Bianca un esponente di spicco del governo birmano, Thura Shwe Mann, che si è alleato con le posizioni estremiste anti-Rohingya. Nella sua dichiarazione al termine della visita, l'ufficio stampa della Casa Bianca ha addirittura evitato di citare i Rohingya, forse per non offendere Rangoon. Questo atteggiamento è da codardi.
"C'è gente che muore in mare" ha detto Matthew Smith di Fortify Rights, un'associazione di attivisti per i diritti umani che ha svolto un lavoro eccellente monitorando i Rohingya. «Ormai lo sappiamo. Lo sappiamo per certo. E le cose potrebbero peggiorare nelle prossime settimane».
Nicholas Kristof
@The New York Times - La Repubblica
Traduzione di Anna Bissanti
Anche1'Europa vive una crisi di rifugiati, ma se non altro i paesi europei stanno predisponendo operazioni di ricerca e soccorso per cercare di salvare loro la vita. Quello che i governi del sud-est asiatico stanno facendo è esattamente il contrario.
Per prima cosa, il presidente Obama dovrebbe telefonare alle autorità tailandesi, malesi e indonesiane e sollecitarle a portare soccorso e asilo ai rifugiati. Gli Stati Uniti possono anche utilizzare le loro capacità militari e d'intelligence per individuare le navi dei profughi alla deriva e dare una mano nelle operazioni di soccorso. Obama deve anche far capire chiaramente che la Birmania non potrà avere normali relazioni con gli Stati Uniti fino a quando continuerà a commettere crimini contro l'umanità. Proprio il mese scorso l'Amministrazione Usa ha accolto alla Casa Bianca un esponente di spicco del governo birmano, Thura Shwe Mann, che si è alleato con le posizioni estremiste anti-Rohingya. Nella sua dichiarazione al termine della visita, l'ufficio stampa della Casa Bianca ha addirittura evitato di citare i Rohingya, forse per non offendere Rangoon. Questo atteggiamento è da codardi.
"C'è gente che muore in mare" ha detto Matthew Smith di Fortify Rights, un'associazione di attivisti per i diritti umani che ha svolto un lavoro eccellente monitorando i Rohingya. «Ormai lo sappiamo. Lo sappiamo per certo. E le cose potrebbero peggiorare nelle prossime settimane».
Nicholas Kristof
@The New York Times - La Repubblica
Traduzione di Anna Bissanti