sabato 25 luglio 2015

LO SCRITTO DI SALVATORE

Mentre procedevo nella documentazione necessaria alla stesura di questo articolo, mi sono imbattuto in individui che hanno contrastato il mio pensiero (ciò che sostengo nel titolo) con affermazioni che so per certo che alcuni di voi avranno modo di esprimere. Prima di iniziare, vorrei rispondere.
C'era questo articolo nel web che criticava un passo nel Timoteo poiché contro le donne in generale, e un ragazzo ha protestato dicendo che la Bibbia deve essere considerata come quello che è: scritta in un periodo di ristrettezza mentale, in cui il pensiero che vedeva la donna sottomessa era più che comune e accettato. Gli ho risposto come queste parole: «Non importa il contesto, davvero. Un conto se fosse un libro di narrativa, così, che si legge perché ci si vuole immergere nella mentalità di un'epoca tenendo conto dell'ambiente in cui questo è stato scritto. La Bibbia non è questo, si impone come un dogma da essere rispettato, si impone come qualcosa di universale, valido in tutte le epoche... le parole al suo interno sono legge.»
Un'altra protesta, molto comune, è che i pensieri contro le donne, contro gli omosessuali, contro qualsiasi cosa (seriamente), siano contenuti soltanto nel Vecchio Testamento. Il Nuovo Testamento sarebbe una sorta di rivoluzione che cancella quelle leggi ingiuste, Gesù rende tutto bello e migliore. Ma mi chiedo: davvero? Innanzitutto vorrei rifarmi alla risposta di prima, ma in secondo luogo ci terrei a precisare che questo atteggiamento nei confronti del Vecchio e Nuovo Testamento mi confonde: i cattolici, in alcune occasioni, citano passi del Levitico o comunque del V. T. per pronunciare le loro condanne; in altre, invece, lo rinnegano? E poi, non è assolutamente vero che nel Nuovo Testamento non siano più imposte leggi misogine, poco moderne e bigotte.
«Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia» (1 Timoteto 2, 12) In questo passo del Nuovo Testamento, si ribadisce il concetto secondo cui la donna deve solo procreare e ubbidire, perché questi sono i suoi unici scopi. La donna è vista solo come un oggetto da riproduzione, niente più.
«La donna che ha un flusso di sangue per molti giorni, fuori del tempo delle regole, o che lo abbia più del normale sarà immonda per tutto il tempo del flusso, secondo le norme dell'immondezza mestruale. Ogni giaciglio sul quale si coricherà durante tutto il tempo del flusso sarà per lei come il giaciglio sul quale si corica quando ha le regole; ogni mobile sul quale siederà sarà immondo, come lo è quando essa ha le regole. Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e sarà immondo fino alla sera. Quando essa sia guarita dal flusso, conterà sette giorni e poi sarà monda.» (Levitico 15, 25) Qui vi è una somiglianza con il Corano (ne parlerò più avanti). Ma soprattutto bisogna approfondire questo passo. Nella credenza religiosa il ciclo mestruale era considerato impurità e pentimento del peccato originale. «... l'impurità della donna che partorisce rappresenta il peccato originale; l'impurità della donna mestruata rappresenta il peccato dell'anima infiacchita dal piacere.»  Teologo Benediçti (1584) Summa dei peccati 3,1z
«Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.» (1 Corinzi 11,3) Viene imposta una gerarchia: l'uomo è superiore, la donna è inferiore e in quanto tale deve ubbidire all'uomo, deve sottostare al suo volere. «Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore.» (Colossesi 3, 18)
"Se [la donna] non cammina al cenno della tua mano, toglila dalla tua presenza." (Siracide 25, 26) La donna deve essere sottomessa e deve rispettare l'uomo. Se ciò non avviene, la donna deve essere ripudiata. Vi è una somiglianza (molkto curiosa) con il Corano: «Se [lui] vi ripudiasse, certamente il suo Signore vi sostituirebbe con delle spose migliori di voi, sottomesse ad Allah, credenti, penitenti, adoranti, osservanti il digiuno, già sposate [in precedenza] o vergini. Corano - Sura LXVI, 5 Da sempre si pensa che il Corano è i musulmani siano più rigidi a tal proposito e vi sia un maggior disprezzo nei confronti delle donne, ma riflettete su questo: ci sono più somiglianze tra Bibbia e Corano su pensieri che offendono in qualche modo la donna (e la condannano: se la moglie non è vergine, deve essere lapidata sia per il Corano che per la Bibbia) che la parola «uguaglianza» nella Bibbia (soltanto tre volte, ahimé). Cosa vorrà dire questo?
Cosa dice l'esegesi (interpretazione modernadella Bibbia)? «... alle donne conviene badare alla casa, dimorarvi appartate... Così la donna non si occuperà affatto di faccende estranee alla vita domestica, ma cercherà la solitudine nella sua casa, non andrà per la strada come nomade, sotto gli sguardi della gente, salvo per recarsi al tempio» Siracide, Versione e Note - Edizioni San Paolo, III Ed. 2002 - Sir 26 5-12 Viene approvata l'idea molto diffusa secondo cui la donna è fatta solo per stare a casa, badare ai figli, cucinare e servire il marito. LA donna non è indipendente, la donna non può nemmeno uscire di casa perché il suo posto è quello.
La donna viene sminuita, disprezzata, svilita, denigrata e umiliata. Le donne non avevano diritti e la Bibbia lo approva. La Bibbia è contro ogni idea di progresso, è favorevole al femminicidio, ha le mani sporche di sangue e una schiera immensa di donne e uomini che tacciono, acconsentono e annuiscono.