sabato 26 settembre 2015

LA FESTA CRISTIANA PER CONNETTERCI CON DIO E CON TUTTO IL CREATO

Deuteronomio 5,12-15

Per un credente riflettere sul sabato (per la nostra tradizione cristiana si tratta della domenica) significa cercare di prendere coscienza di uno dei doni che Dio fa al popolo, a tutto il mondo, a tutte le creature, il sabato è quindi per la singola persona ma anche per tutto il creato.
La nostra società consumistica da tempo vuole portarci a una destrutturazione o addirittura a una distruzione del sabato-domenica, per cui questo giorno non è più il giorno della rivitalizzazione del nostro rapporto con Dio, con noi stessi, con gli altri, con la natura ma fa sì che le esigenze produttive rendano il soggetto umano debole, fragile, impoverito nelle sue sorgenti di pace, di creatività, di solidarietà a tal punto da renderlo incapace di individuare i propri bisogni, e inconsapevole che quelli che lui ritiene propri sono i bisogni che la società impone.
Se il cristiano recide le radici della fede nel Dio liberatore verrà deviato dal cammino di liberazione. E' quindi importante cercare, mantenere il senso del sabato- domenica. Non si tratta solo di un giorno di vacanza ma di un giorno in cui guardiamo profondamente dentro di noi, dentro la trama dei rapporti umani dentro le relazioni con la natura e con Dio e non deve essere vissuto come un precetto contro il quale Gesù ha molto combattuto.
Franco Barbero nel suo libro “La bestia che seduce” dice che il sabato è una realtà che ha tre occhi, tre direzioni:
  • ricorda il passato cioè l'intervento liberatore di Dio;
  • guarda gioiosamente al presente ricordandoci di fruire del riposo e della festa;
  • guarda al futuro sapendo che nel nostro cammino il Dio liberatore ci accompagna.
Se si guarda solo al passato ci si ammala di nostalgia, se si guarda solo al presente c'è il rischio di cadere nel narcisismo, se si pensa solo al futuro si smarriscono le proprie radici e non si gioisce delle bellezze che il presente porta con sé.
Ovviamente il sabato non deve essere un giorno a se stante, ma deve essere il frutto di un cammino fatto negli altri giorni della settimana, in sintonia con lo stile di vita che il sabato genera e coltiva.
Testo della predicazione svolta da Franca Gonella nella eucarestia di domenica 20 settembre.