venerdì 4 settembre 2015

MARY POPPINS BATTE SOCRATE, E TRIONFA IL PENSIERO CORTO

Una volta pensavamo sempre a come cambiare il mondo. Oggi meditiamo su come cambiare noi stessi per adattarci al mondo. Che intanto si trasforma per conto suo, senza che noi possiamo farci granché. Forse è per questo senso di impotenza e di smarrimento crescente di fronte alla realtà, che si moltiplicano le cosiddette tecniche del sé. Sia quelle tradizionali, sia quelle nuove. Sia quelle materiali, sia quelle digitali. Dallo yoga alla mindfulness, dalla dinamica mentale al coaching. E la meditazione, da esercizio filosofico astratto, diventa una pratica concreta e una forma di wellness. Gestita dai guru del pensiero corto. Figlio rachitico del pensiero debole. Quello che non costruisce progetti a lungo termine. Né sol dell'avvenire e nemmeno realizzazione di sogni e ambizioni. Ma semplicemente ci propone formule infallibili per ottimizzare il nostro essere nel mondo. Dove per mondo si intende quell'eterno presente che è ormai l'orizzonte unico della nostra vita. Il nostro monolocale esistenziale.
Il risultato è il trionfo del counseling, del consulting e del tutoring. Che ci dicono come fare per sopravvivere al meglio in questa dimensione sempre più angusta, senza slanci e senza respiro. Allineati e coperti. Di più, omologati nel corpo e nella mente. Costretti e autocostretti a stare entro un'esistenza taglia 42. Che peraltro ci fa sentire oppressi.
E allora preferiamo essere sedati, coccolati, consolati. Normalizzati. Cerchiamo istruzioni per imparare ad accettare, senza grilli per la testa, quel che passa il convento. E mandare giù la pillola. Così l'antica pratica socratica del conosci te stesso diventa la ricetta di Mary Poppins.
Marino Niola

(Il Venerdì 28 agosto)