mercoledì 7 ottobre 2015

L’assegno dei 5 Stelle alle imprese

Rispetto alla precedente legislatura sono aumentati i consiglieri, ed è aumentata la cifra. Soprattutto, è aumentato il fossato che divide i Cinque Stelle dagli altri partiti di maggioranza e di opposizione, accusati di predicare bene e razzolare male: perché ieri gli otto componenti dei «grillini» in Regione, fedeli al loro credo, hanno restituito parte dei loro stipendi alla Tesoreria regionale: quasi 400 mila euro sotto forma di un mega-assegno ad uso dei fotografi, per la precisione 354.811,27.
Un gesto che di questi tempi, caratterizzati dal dibattito sovente sterile sul taglio dei costi della politica, si commenta da solo. La seconda premessa è la condizione: il bonifico riporta chiaramente che quei soldi sono interamente devoluti al Fondo regionale di garanzia per il microcredito, un modo per aiutare le piccole e medie imprese da tempo a corto di liquidità e che non possono beneficiare di un sostegno degno del termine da parte della Regione..
Decisione, quella dei Cinque Stelle, sulla falsariga di quella adottata dai parlamentari nazionali: «Cosi daremo una mano a decine di pmi piemontesi. Non sarà molto, ma se tutti facessero altrettanto sarebbe sicuramente meglio». Qualsiasi riferimento alle altre forze politiche, cominciano dal Pd, non è puramente casuale.
Il Fondo di garanzia, già costituito presso Finpiemonte nel 2009, viene utilizzato per prestare garanzie fideiussorie agli istituti di credito convenzionati sui finanziamenti erogati a favore di imprese di nuova costituzione in forma giuridica di società di persone, società cooperative di produzione lavoro, incluse le società cooperative sociali e ditte individuali e di soggetti titolari di Partita IVA nella fase di avvio dell'attività. Un'attività di accompagnamento al microcredito sarà messa a disposizione da una rete di Fondazioni aventi come capofila la Fondazione
Alessandro Mondo

(La Stampa 25 settembre)