lunedì 18 gennaio 2016

L'anti-genesi e il pianto di Dio

Alla fine l'uomo distrusse la terra. La terra era stata bella. Poi su di essa aleggiò lo spirito dell'uomo e distrusse tutte le cose.

E l'uomo disse: "Siano le tenebre". E sembrò all'uomo che le tenebre fossero buone, e chiamò le tenebre "sicurezza"; e divise se stesso in razze, religioni e classi. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel settimo giorno prima della fine.

E l'uomo disse: "Vi sia un governo forte", per regnare su di noi nelle nostre tenebre... Vi siano eserciti per uccidersi con ordine ed efficienza nelle nostre tenebre; perseguitiamo e distruggiamo, qui e fino ai confini della terra coloro che ci dicono la verità, perché noi amiamo le nostre tenebre. Non ci fu sera e non ci fu mattina nel sesto giorno prima della fine.

E l'uomo disse: "Vi siano missili e bombe" per uccidere meglio e più rapidamente. E vi furono forni e camere a gas per rifinire il lavoro. Ed era il quinto giorno prima della fine.

E l'uomo disse: "Vi siano droghe" e altre vie d'evasione, perché un lieve e costante fastidio - la realtà - ci disturba, nella nostra comodità. Ed era il quarto giorno prima della fine.

E l'uomo disse: "Vi siano divisioni tra le nazioni" perché possiamo sapere chi è il nostro nemico. Ed era il terzo giorno prima della fine.

E per ultima cosa l'uomo disse: "Facciamo Dio a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza", e non ci sia un altro Dio a competere con noi. Diciamo che Dio pensa come noi, pensiamo che odia come noi odiamo e che uccide come noi uccidiamo. Ed era il secondo giorno prima della fine.

Nell'ultimo giorno vi fu un grande fragore sulla faccia della terra; il fuoco purgò il bel pianeta, e fu silenzio.

E il Signore Iddio vide tutto quello che l'uomo aveva fatto, e nel silenzio che avvolgeva quei resti fumanti, Dio pianse.

Anonimo – Anti-genesi
dalla rivista messicana "Iglesias" numero 46, 1987