Le
Comunità cristiane di base italiane esprimono forte indignazione per
l'intervento del cardinale Bagnasco, nella sua funzione di
responsabile della Chiesa italiana, teso ad "augurare" che
la scelta dei senatori sulla proposta di legge sulle unioni civili
sia affidato al voto segreto, sulla scia di quanto fece il suo
predecessore cardinale Ruini, quando invitò i cattolici a non
partecipare al referendum sulla legge 40 per farlo invalidare.
Alle reazioni di opposizione del governo, delle forze politiche democratiche e della maggioranza dei cittadini uniamo la nostra voce di cristiani impegnati ad essere Chiesa chiamata all’evangelizzazione senza trasformarsi in partito e convinti che in regime concordatario non possono esserci interferenze così gravi della gerarchia cattolica nella vita politica.
Particolare sdegno suscita questa esplicita manifestazione della volontà dell’episcopato italiano di disattendere la scelta del magistero di papa Francesco di avviare la Comunità ecclesiale a realizzare un rapporto di reciproca autonomia con le istituzioni politiche secondo le indicazioni del Concilio.
Alle reazioni di opposizione del governo, delle forze politiche democratiche e della maggioranza dei cittadini uniamo la nostra voce di cristiani impegnati ad essere Chiesa chiamata all’evangelizzazione senza trasformarsi in partito e convinti che in regime concordatario non possono esserci interferenze così gravi della gerarchia cattolica nella vita politica.
Particolare sdegno suscita questa esplicita manifestazione della volontà dell’episcopato italiano di disattendere la scelta del magistero di papa Francesco di avviare la Comunità ecclesiale a realizzare un rapporto di reciproca autonomia con le istituzioni politiche secondo le indicazioni del Concilio.