Caro don Franco,
una cosa mi appare chiara il
Signore traccia strade inconsuete. Sono arrivato sul suo blog oggi per
la prima volta leggendo di san Pio da Pietrelcina e mentre leggevo,
continuamente mi chiedevo: l’avranno lasciato prete? La sua chiusa su
Fratel Arturo mi ha definitivamente rassicurato sulla sua bontà di
pastore di anime, anche se ho visto che l’hanno esiliata. Ho avuto modo
di incontrare Arturo Paoli e di lavare i piatti e di spazzare per terra a
San Martino in Vignale è stato quello un dono che terrò vicino sino a
quando ci incontreremo nella casa del Signore e se ci saranno da lavare i
piatti di fratel Arturo dirò: eccomi.
La
sua analisi sul fenomeno San Pio è davvero illuminante non posso che
condividere. Ma perché questo passo di Papa Francesco? Perché? Badi non
sono uno dei tanti che si sono illusi dell’avvento del tempo dello
Spirito e non sono nemmeno uno di quelli che dicono: “io sono ateo però
Papa Francesco… quello sì… “ no, io sono un cattolico disperato,
sconfitto, potrei essere un cristiano del bisogno vista la mia povertà
materiale e spirituale, vivo nel peccato, scomunicato da divorziato
risposato, ma ugualmente cerco il Cielo, però ecco dal Papa mi
aspettavo almeno il ritorno di un po’ di serietà evangelica e teologica
quello sì, quello sì me lo aspettavo. In fondo anche fratel Arturo si è
incontrato con il Santo Padre, perché allora questa macabra
messinscena.
Cosa dobbiamo aspettarci da questo Papa?
Mi
scusi se mi sono permesso di scriverle e se sono stato un po’ lungo e
mi permetta di salutarla come mia madre mi ha insegnato a salutare i
sacerdoti. Lei è sacerdote e nessuno potrà mai negarglielo.
Sia Lodato Gesù Cristo.
Lettera firmata