ROMA. Una mobilitazione capillare per il referendum costituzionale di ottobre. Un comitato in ogni regione oltre al Comitatone per il Sì, a cui hanno aderito 186 costituzionalisti, politologi, docenti di diritto. I supporter del Sì segnalano: sono tre volte più dei 56 costituzionalisti del "manifesto del No" guidati da Valerio Onida. E nel fronte del Sì si ritrovano Franco Bassanini e Mauro Calise, intellettuale non tenero con Renzi, l'ex ministro Tiziano Treu, Beniamino Caravita, Stefano Ceccanti (che sarà anche presidente del comitato Toscana), Claudia Mancina e Francesco Clementi. Un lungo elenco che accompagna le ragioni del Sì, a cominciare dallo slogan: "La riforma modifica ma non stravolge la Costituzione".
É questa la questione che accende lo scontro. Arriva l'ammonimento dell'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale Renzi avrebbe voluto affidare la presidenza del Comitato del Sì, e che ha declinato. Napolitano ammonisce: «Ci vuole sobrietà e libertà per tutti e nessuno però può dire "io difendo la Costituzione votando No, e gli altri non difendono la Costituzione", perché questo mi offende, reca anche a me una offesa profonda». A presiedere il Comitatone del Sì potrebbe essere Beppe Vacca, presidente della Fondazione dell'Istituto Gramsci.
Giovanna Casadio
(la Repubblica 24 maggio)
É questa la questione che accende lo scontro. Arriva l'ammonimento dell'ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al quale Renzi avrebbe voluto affidare la presidenza del Comitato del Sì, e che ha declinato. Napolitano ammonisce: «Ci vuole sobrietà e libertà per tutti e nessuno però può dire "io difendo la Costituzione votando No, e gli altri non difendono la Costituzione", perché questo mi offende, reca anche a me una offesa profonda». A presiedere il Comitatone del Sì potrebbe essere Beppe Vacca, presidente della Fondazione dell'Istituto Gramsci.
Giovanna Casadio
(la Repubblica 24 maggio)