lunedì 26 settembre 2016

Le amiche ridono e condividono il filmato

Umiliata due volte. Dal ragazzo visto qualche volta in paese, che l'ha violentata nel bagno di una discoteca. E dalle sue amiche. Che invece di gridare aiuto, nascoste nella toilette di fianco, hanno girato un video e l'hanno diffuso sul web. Si vede lei, in quelle immagini. Appena 17 anni, devastata dall'alcol, svestita, inerme. Quando giorni dopo ha visto e capito cos'è successo, disperata ha chiesto aiuto alla mamma e insieme sono andate dai carabinieri di Rimini per denunciare un 22enne di origine albanese, adesso indagato dalla procura per violenza sessuale. Ma non è escluso che anche le altre due minori finiscano nei guai per aver prodotto e diffuso il filmato.
Per ora resta la vita sconvolta di una ragazza, gli sguardi bassi in un borgo dove si conoscono tutti, la vergogna per quello che è successo, la paura che tutti sappiano. «Ha cambiato totalmente vita, ha smesso di andare a scuola, le è capitato di incrociare quel ragazzo e ha paura - dice l'avvocato Piergiorgio Tiraferri, che assieme a Carlotta Angelini difende la 17enne - la famiglia chiede riserbo, ha fiducia nella magistratura ma spera si possa arrivare a qualche misura contro il giovane».
I fatti risalgono a marzo. È sabato sera e in un disco-night del posto si balla e si beve come sempre. Le ore passano, un cocktail, poi un altro e un altro ancora. La ragazza è ubriaca, quel tipo che conosce di vista le si avvicina. Ballano assieme, scambiano due chiacchiere. Non è chiaro perché a un certo punto della serata i due si siano trovati assieme in bagno. Se lui l'abbia convinta con le buone. Oppure se lei è andata da sola e l'altro si è intrufolato approfittando della sua incapacità di opporsi o persino di comprendere. Ma lì dentro sarebbe stata costretta a subire un rapporto sessuale. Nel bagno di fianco, arrampicate alla meno peggio, le due amiche minorenni di lei riprendono alcuni momenti col cellulare e ridono, come si sente dal video finito sul tavolo dei carabinieri. I due sono svestiti, non si vedono in viso, ma si capisce come lei sia completamente in balia dell'altro. Poi il buio.
Giorni dopo la 17enne riceve su Whatsapp le immagini. Capisce, si dispera, collega alcuni pezzi di quella notte. Chi ha filmato? Per ora si sa che è girato tra qualche adolescente, ma per gli inquirenti è stato bloccato. La ragazza ad aprile trova il coraggio di denunciare tutto. Con la mamma va dai carabinieri, descrive la persona che l'ha violentata, anche se i ricordi di come è andata la vicenda sono sfumati. Il pm che segue l'indagine, Davide Ercolani, ha disposto una perizia sanitaria che avvalorerebbe l'ipotesi della violenza. Il procuratore capo della procura di Rimini Paolo Giovagnoli conferma il fascicolo per violenza sessuale a carico del 22enne e non esclude che l'inchiesta si allarghi anche alle due ragazze che hanno diffuso il materiale video. Non si parla di nessun reato nello specifico, ma in teoria le accuse vanno dalla violenza privata alla diffusione di materiale pedopornografico.
La notizia non ha mancato di scatenare rabbia e indignazione. Sandra Zampa, Pd, vicepresidente della Commissione infanzia e adolescenza, sottolinea come le coetanee di una ragazzina «non abbiano avvertito la necessità di chiedere aiuto per l'amica». «Ma che testa, e che cuore, hanno certe persone?», si chiede infine il leader della Lega Nord Matteo Salvini.
Rosario Di Raimondo

(la Repubblica 15 settembre)