giovedì 29 settembre 2016

Sanità sul lastrico. Londra propone: razionalizziamo

È giusto razionalizzare l'assistenza sanitaria e dividere i malati in due categorie: quelli che hanno bisogno di vedere un dottore e quelli che possono essere gestiti da un tecnico? È quanto si propone oggi nel Regno Unito per salvare il National Health System (Nhs). Un tempo considerato il fiore all'occhiello del Regno di sua Maestà, l'Nhs è sull'orlo della bancarotta. I numeri parlano chiaro: senza drastici tagli o massicce iniezioni di contante - impossibili senza un considerevole aumento della pressione fiscale - entro il 2020 il deficit sanitario raggiungerà i 22 miliardi di sterline, una cifra ingestibile.
Piuttosto che abbandonare il principio del diritto alla sanità per tutti, si sta pensando di abbatterne i costi di gestione riducendo il numero del medici ed aumentando quello degli infermieri e dei farmacisti, la cui formazione e mantenimento costa molto meno al contribuente. In effetti, molte visite mediche non richiedono la presenza di un dottore e possono essere tranquillamente essere condotte dagli infermieri; altre possono addirittura svolgersi telefonicamente.
Da diversi anni l'Nhs ha istituito un sistema di selezione telefonica che smista le chiamate di emergenza, quelle meno serie vengono gestite telefonicamente da infermieri o farmacisti specializzati in questo tipo di assistenza. Lo stesso sistema offre consulenze telefoniche durante il fine settimana o nei giorni di festa. La moderna tecnologia ha già ridotto l'interazione con il medico, si pensi ai kit elettronici che svolgono il monitoraggio delle malattie croniche come il diabete. Il vero problema, è culturale; convincere il malato a farsi curare senza l'intervento del medico.
Loretta Napoleoni

(Il Venerdì 16 settembre)