venerdì 9 dicembre 2016

L'AMACA di Michele Serra

In Francia, secondo ogni previsione, al ballottaggio presidenziale di maggio dovrebbero presentarsi la candidata dell'estrema destra Le Pen contro il candidato di destra Fillon. E la sinistra? Uno potrebbe immaginarsi che la sinistra, ridotta ai minimi termini, stia provando a compattarsi per provare a salvare la faccia e ripartire. Ma no. Allo stato attuale delle cose, dopo il ritiro di Hollande, corrono per l'Eliseo sei candidati che parteciperanno alle primarie socialiste e altri sei candidati di sinistre varie e assortite che faranno corsa in proprio. Il totale è dodici. Come gli apostoli, ma senza Gesù, e ognuno che predica per i fatti suoi.
Chissà se in Balzac o Maupassant o Flaubert c'è qualcosa che ricorda i polli di Renzo, celebre metafora manzoniana sull'odio insanabile (e ridicolo) tra soccombenti. Certo non smette di sbalordire il paradossale e quasi nevrastenico personalismo di un campo politico che almeno sulla carta dovrebbe battersi per valori collettivi. Non dimenticherò mai una cena in casa di un grande intellettuale di sinistra, per me (ero ragazzo) un autentico faro. Mi sfuggì il nome di un altro faro, anche lui luce e guida della sinistra italiana. Il primo faro mi disse del secondo: «Quello? È solo uno stronzo». E io che credevo che si stesse parlando di politica…

(la Repubblica, 4 dicembre)