Ho
trovato molto interessante lo scritto di Antonio Padellaro su “il
Fatto Quotidiano” del 4 ottobre al quale rimando. Quando parliamo
dei partiti, è facile cadere in giudizi totalizzanti, spesso frutto
di semplificazioni o di brucianti delusioni.
Così
si può fare un “mito” del partito del proprio cuore e un
“demonio” del partito che, a nostro avviso, ha tradito le
speranze, sepolto gli ideali.
Ma
serve un po' di ironia... Io sto con agio e disagio in quel
“carrozzone” che è la chiesa cattolica e non penso proprio che
debba diventare un sogno, il mio sogno.
Sto in questa realtà in cui
la cosa più sana è la presenza espressa e visibile di mastodontiche
contraddizioni.
Chi
ha bisogno di idoli, magari per venti anni “divinizza” un
giornale e poi lo confina tra i bufalisti. Così per i partiti, le
persone, le istituzioni.
Saper
ridere di sé è forse una delle risorse più affidabili per
mantenere salute mentale e presenza dentro la realtà.
Franco
Barbero