PURTROPPO
Ma, alla prova dei fatti, i nostri catechismi ufficiali e gran parte della predicazione ruotano ancora attorno a quelle formulazioni.
Come quando si percorre una strada, non si tratta di rinnegare il percorso compiuto, ma di andare oltre.
So bene che le "teologie della libertà" attraversano una stagione difficile. "Di fronte a questo fenomeno della rigidezza delle autorità, i teologi sono esitanti. Molti, per lodevoli motivi di rispetto, non osano esprimere quello che pensano. Essi hanno paura di apparire dei dissidenti, mentre una certa opposizione è necessaria ad una vita ecclesiale sana .... I teologi sono condannati alla prudenza. Il pensiero rischia di essere privato del terreno necessario alla creazione" (Christian Duquoc, La teologia in esilio, Queriniana, pag. 28).
Ma, alla prova dei fatti, i nostri catechismi ufficiali e gran parte della predicazione ruotano ancora attorno a quelle formulazioni.
Come quando si percorre una strada, non si tratta di rinnegare il percorso compiuto, ma di andare oltre.
So bene che le "teologie della libertà" attraversano una stagione difficile. "Di fronte a questo fenomeno della rigidezza delle autorità, i teologi sono esitanti. Molti, per lodevoli motivi di rispetto, non osano esprimere quello che pensano. Essi hanno paura di apparire dei dissidenti, mentre una certa opposizione è necessaria ad una vita ecclesiale sana .... I teologi sono condannati alla prudenza. Il pensiero rischia di essere privato del terreno necessario alla creazione" (Christian Duquoc, La teologia in esilio, Queriniana, pag. 28).