domenica 31 dicembre 2017

Allarme Msf: 6.700 profughi Rohingya uccisi in un mese

Secondo un'indagine di Medici Senza Frontiere, oltre 6.700 Rohingya sono morti per violenze subite nel primo mese dello sgombero forzoso avvenuto nello Stato del Rakhine in Myammar, dal 25 agosto al 24 settembre. I dati sono proiezioni basate sulle testimonianze di circa 2.400 famiglie Rohingya arrivate nei campi profughi in Bangladesh. Il maggior numero delle morti sarebbe da attribuire a uccisioni da armi da fuoco: 69% dei casi negli adulti e 59% nei bambini.
Seguono le morti per l'incendio di abitazioni (9% negli adulti; 15% nei bambini) e per violenti percosse (5% negli adulti; 7% nei bambini). Queste stime danno ulteriore credibilità all'ipotesi che i Rohingya siano vittime di uccisioni di massa avvenute per mano dell'esercito e della polizia del Myammar, ovvero prima del loro arrivo in Bangladesh. La minoranza musulmana è stata a lungo perseguitata da parte dello Stato di cui è ministro degli Esteri il Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Oltre 647.000 Rohingya vivono attualmente nei campi profughi in Bangladesh in condizioni disumane. È stata confermata inoltre da parte di Msf l'esistenza nei campi di centinaia di casi di difterite, segnalata anche da Save the Children, che ha avviato le procedure di vaccinazione. Ma sarebbero già 15 i bambini morti a causa dell'epidemia.
Riccardo Liberatore
(la Repubblica 16 dicembre)