sabato 30 dicembre 2017

Comunità cristiana di base di via Città di Gap, Pinerolo

NOTIZIARIO DELLA CASA DELL'ASCOLTO E DELLA PREGHIERA

N°42 gennaio '18


In evidenza:

     APPUNTAMENTI DI COMUNITA'

- 6/1: incontro con editore Massari

- 7/1: eucarestia

- 8, 15, 22 e 29/1: gruppi biblici

- 14/1: Momento di preghiera e silenzio

- 21/1: eucarestia, ass. cdb e pranzo

     NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

- Seminario nazionale cdb

- 18/1 Gr. "Amicizia islamo-cristiana"

- 15/1 Gr. "Uscire dalla guerra"

     SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

- L'accettazione delle differenze

- Lettera a Maria di Nazareth

- Un ecumenismo creativo

- Dove sta il problema

    DALLA NOSTRA COMUNITA'

- Questa comunità

APPUNTAMENTI DI COMUNITA' (via Città di Gap 13 -II piano)

     SABATO 6 GENNAIO alle ore 15 – Incontro con l'editore Massari

     DOMENICA 7 GENNAIO dalle 10 alle 11 – Eucarestia (prepara Fiorentina)

     LUNEDI' 8 GENNAIO dalle ore 15,30 alle ore 17 e dalle ore 21 alle 22,30 - Gruppi biblici: terminiamo la lettura della "I Lettera ai Corinzi" di Paolo (cc. 14, 15 e 16).

     DOMENICA 14 GENNAIO dalle ore 10 alle ore 11 – Momento di preghiera, meditazione e silenzio (come ogni mese, preparano l'incontro Esperanza e Stefania)

     LUNEDI' 15 GENNAIO dalle ore 15,30 alle ore 17 e dalle ore 21 alle 22,30 - Gruppi biblici: Franco Barbero introduce la lettura del vangelo di Luca nei due gruppi.

     DOMENICA 21 GENNAIO dalle 10 alle 11 – Eucarestia

     DOMENICA 21 GENNAIO dalle ore 11:15 – Assemblea comunitaria e pranzo comunitario: programmiamo insieme le attività di febbraio, impostando il notiziario. A seguire pranzo comunitario.

     LUNEDI' 22 e 29 GENNAIO dalle ore 15,30 alle ore 17 e dalle ore 21 alle 22,30 - Gruppi biblici: iniziamo la lettura del vangelo di Luca. Sono numerosi i commentari che potrebbero essere utili per la nostra lettura. Per comodità ne consigliamo due, che utilizzeremo per preparare a turno i nostri gruppi:

- José Antonio Pagola "La via aperta da Gesù – 3: Luca", ed. Borla, 2012, pp.312, €28.

- Ortensio da Spinetoli, "Luca: il vangelo dei poveri", ed. Cittadella, 1987, pp.768, €26.

ALCUNI APPUNTAMENTI con Franco Barbero

     MERCOLEDI' 10, 17, 24, 31 GENNAIO e 7 FEBBRAIO – Corso all'UNITRE di Pinerolo (in via Trieste 44, presso i locali del seminario vescovile): riflessione in 5 incontri sul tema "Pluralismo religioso e problemi connessi".

     VENERDI' 12 e 26 GENNAIO dalle ore 17,45 alle ore 19,15 – Corso biblico a Torino: presso la sede di via Principe Tommaso 4. Prosegue la lettura dei libri di Samuele. Gli incontri sono aperti a tutte/i, per informazioni telefonare a Maria Zuanon 3497206529.

     SABATO 20 GENNAIO alle ore 17 – nella sede del FAT a Pinerolo (in vicolo Carceri, 1): rilettura e commento del primo capitolo ("Gli inizi di una lunga storia") della seconda sezione dell'ultimo libro di Franco Brabero "Confessione di fede di un eretico". Si tratta della lunga storia, iniziata nel 1963, di accompagnamento delle persone omosessuali. L'incontro è aperto a chiunque sia interessato/a.

     DOMENICA 28 GENNAIO dalle ore 10:30 alle 15:30 – Eucarestia di Natale della Comunità nascente di Torino in via Principe Tommaso 4. Alle ore 10:30 inizio eucarestia. A seguire pranzo comunitario autogestito (chi desidera potrà portare qualcosa) e nel pomeriggio programmazione. L'incontro terminerà verso le ore 15,30. Per ulteriori informazioni: Anna Serafini 338-3311616 e blog http://comunitanascentetorino.blogspot.it/

     DOMENICA 28 GENNAIO dalle ore 17:30 – Incontro della cdb di Saluzzo

     NB: Gruppo "senior" di Rivalta: a gennaio saranno approfonditi alcuni aspetti dell'ermeneutica biblica (data e sede da definire: contattare Antonella antoigor@yahoo.it).

NOTIZIE DA GRUPPI E COLLEGAMENTI

Seminario nazionale delle comunità cristiane di base

Dopo il seminario nazionale delle cdb di Rimini

Rientrati e rientrate dal seminario di Rimini delle comunità cristiane di base (8-10 dicembre), portiamo con noi la grande fiducia che, davanti alle stridenti ingiustizie, la forza dell'amore ci solleciterà a nuovi impegni per la cura del creato. 

Come uomini e donne che percorrono un cammino di fede, lavoreremo sempre più convinti del dialogo interreligioso.

Infatti riteniamo che una autentica conversione delle religioni produca una lotta senza quartiere contro il monoteismo idolatrico del mercato. La conversione delle religioni al loro messaggio originario di pace e di uguaglianza produrrà frutti di giustizia  nella società laica del nostro quotidiano.

Questa consapevolezza ci spinge a chiedere, anzi, a pretendere dal nostro Parlamento e dal nostro Governo la rapida approvazione di una legge sullo "Ius Soli" adeguatamente rispettosa della vita, dei desideri e dei diritti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che scelgono di vivere tra di noi. Intanto oggi ci rallegriamo per la definitiva approvazione della legge sul "Fine vita", un ottimo risultato dopo anni di attesa.

Comunità cristiana di base Pinerolo, Via Città di Gap 13

Resoconto laboratorio n.4 (moderato dalla cdb di Pinerolo - via Città di Gap)

Provo a raccogliere alcune delle osservazioni emerse nelle quattro ore di confronto del nostro gruppo, composto da 28 persone di provenienza assai varia.

Inizio con due premesse:

-  Il titolo del seminario "Beati gli atei perché incontreranno Dio", tratto da uno dei capitoli del libro "Oltre le religioni", è sicuramente provocatorio. Tuttavia ha stimolato la partecipazione al seminario di diverse persone che non fanno riferimento ad alcuna religione particolare, pur essendo fortemente interessate ad approfondire la dimensione spirituale. Nel nostro gruppo erano almeno cinque e hanno dato un contributo stimolante e fondamentale alla nostra discussione.

-  Appuntandomi nome e gruppo di provenienza di chi è intervenuto ho notato che circa la metà non faceva riferimento ad alcuna comunità cristiana di base. Credo che questo dato possa essere motivo di riflessione per noi delle cdb. Sarebbe interessante verificare il dato complessivo relativo ai circa 185 partecipanti al seminario.

Nell'introdurre la discussione del mattino ho letto il seguente brano tratto da un articolo del teologo Carlo Molari comparso nel n.3/2017 della rivista "Rocca" e citato nel testo di Franco Barbero intitolato "Oltre le religioni?" (con il punto interrogativo!), consultabile sul sito "cdbitalia.it".

"Se per religione intendiamo il complesso dei simboli attraverso i quali una fede si esprime e si struttura, è chiaro che non potrà esistere una vita di fede non religiosa. In realtà il libro non intende negare la necessità di una struttura simbolica della fede cristiana bensì del suo necessario cambiamento. Per cui la formula "Oltre le religioni" non è da intendersi nel senso assoluto bensì in rapporto alle loro attuali modalità di espressione." (Rocca 3/2017)

Riporto alcune opinioni emerse nel dibattito mattutino.

-  Non bisogna buttare le "perle" del cristianesimo insieme all'"inutile fardello". Si può fare pulizia degli 860 dogmi del catechismo della chiesa cattolica, dei linguaggi medievali ed escludenti, senza rinunziare alle "perle" e continuando a sentirci cristiani di base.

-  E' necessario affiancare alla fase distruttiva quella costruttiva. Da un lato criticare e "sfoltire", dall'altro essere creativi nella riformulazione dei linguaggi, dei simboli e dei riti, pur nella consapevolezza della loro parzialità e storicità. Su questo punto dobbiamo compiere ancora molti passi e maturare la consapevolezza della necessità della fase creativa e costruttiva. Solo così ha senso liberarci dal "fardello" per progettare un nuovo cammino. Il nuovo contesto in cui ci si trova credenti di diverse tradizioni, agnostici, atei, ecc. non è affatto un paesaggio negativo o da vivere con paura e nostalgia, ma piuttosto una singolare opportunità per rimettere in movimento i nostri linguaggi, i nostri simboli, i nostri riti, ma soprattutto la nostra testimonianza.

-  Se l'ateismo è spesso indotto dalle posizioni di una chiesa pre-conciliare e piena di contraddizioni ed ipocrisie, bisogna però fare attenzione a non buttare il bambino con l'acqua sporca.

-  Il distacco dei nostri figli dalla dimensione dell'impegno non è solo un problema educativo di cui dobbiamo sentirci in qualche modo responsabili, ma anche un dato generazionale, legato al nostro particolare contesto storico. Ma il distacco può anche non essere un vuoto e può portare a nuove esperienze.

-  Spong rischia di mescolare un approccio profondo con osservazioni riduttive e banalizzanti, condizionato forse dal suo uditorio statunitense, assediato dall'invadenza delle chiese pentecostali.

- Non bisogna confondere il "vestito", ovvero la religione attuale, con la "persona", ovvero la sostanza della fede.

- La chiesa non è una gabbia da cui si entra ed esce. Si può restare dentro con l'audacia della trasgressione. Dio ha trasformato il "fiasco" di Gesù in una semina prodigiosa.

- La nostra vocazione deve essere più quella del seminatore che quella del raccoglitore.

- E' importante conciliare la prassi dell'impegno per la giustizia sociale con la perseveranza in una lettura biblica "adulta", che utilizzi il metodo storico-critico e gli altri strumenti sperimentati negli ultimi 40 anni.

Nell'introdurre la discussione del pomeriggio ho letto un altro commento critico di Carlo Molari, tratto dal n.2/2017 della rivista "Rocca".

"Il secondo punto ambiguo riguarda il rapporto tra fede e religione. Alla domanda: il cristianesimo è essenzialmente una religione? Padre Lenaers risponde "No, non lo è! E‟ solo nel corso del tempo che è diventato una religione (Oltre le religioni, 135). In realtà tutti i primi discepoli di Gesù erano ebrei, frequentavano il Tempio, praticavano una religione. Non è mai esistita una fede cristiana non religiosa!" (Rocca 2/2017)

Anche in questo caso riepilogo alcune opinioni emerse nel dibattito pomeridiano.

-  Questa critica di Molari è una critica fraterna: il succo della ricerca sta nel farsi reciprocamente critiche costruttive e la forza della fede nasce nel pluralismo delle idee espresse. Come comunità cristiane di base abbiamo sempre tentato di valorizzare questo approccio.

- Gesù e i discepoli erano interni alla religione ebraica, anche se con grande spirito critico: Gesù andava nella sinagoga e non ha mai pensato di uscire dall'ebraismo per fondare un'altra religione. Anche i primi discepoli frequentavano il tempio e la sinagoga.

- Il concetto di "ateismo" non è liquidabile facilmente, richiede un'analisi un po' articolata. Innanzitutto è interessante notare che l'inglese "atheist", ovvero "non teista", di Spong viene reso in italiano da "ateo", che per noi ha il significato diverso di "senza Dio" (questa differenza cade nella traduzione di "atheism", resa dal vocabolo italiano "ateismo" che ne mantiene il significato).

In uno degli interventi è stato fatto notare che nell'impero romano erano considerati "atei" i cristiani e tutti coloro che non rispettavano il culto imperiale e il culto degli dei.

Più interventi hanno sottolineato come nella nostra società è necessario diventare "atei" rispetto al monoteismo imperante del "dio denaro".

-  Nei nostri percorsi bisogna tenere insieme la ricerca svolta con le modalità del confronto e la prassi dell'amore verso chi è in difficoltà, pur lasciando la priorità alla seconda.

-  Infine abbiamo cercato di capire perché le comunità di base dell'America Latina, come documenta un articolo dell'ultimo numero di "Adista", attraversano un periodo di crisi.

Si rende necessario un nuovo inizio che da un lato valorizzi la formazione biblica e teologica e dall'altro incentivi alcuni cambiamenti strutturali come ad esempio il passaggio da un sacerdozio sacrale alla definizione di ministeri riconosciuti dalle comunità.

Solo cambiando linguaggi, riti e simboli della chiesa si riuscirà a fermare l'invasione delle chiese pentecostali già evidente negli USA, ma ormai ben visibile anche in Europa, Italia compresa.

(sintesi a cura di Francesco Giusti della comunità di Pinerolo via Città di Gap)

Gruppo amicizia islamo-cristiana

Giovedì 18 gennaio alle h18 ci incontreremo (la sede è ancora da definire) per programmare le prossime attività del gruppo. Ci occuperemo tra l'altro dell'organizzazione della conferenza sul tema "Le paure di fronte al pluralismo culturale e religioso", prevista per marzo e aprile. Ci si propone di trovare nella storia eventi e personaggi alternativi, caratterizzati dal dialogo e non dalla contrapposizione.

Gruppo "Uscire dalle guerre"

Il 5 dicembre ci siamo incontrati con alcuni/e consiglieri/e del Comune di Pinerolo per proseguire il confronto su come passare da un'economia ed una politica di guerra ad una politica ed un'economia di pace, a partire da noi e dalla nostra città.

Il nostro gruppo si ritroverà lunedì 15 gennaio alle ore 17:30 in via Città di Gap 13 per parlare di questo incontro e riflettere sulle diverse proposte per l'incontro successivo.

SPUNTI PER MEDITARE E RIFLETTERE

L'accettazione delle differenze

"Dobbiamo formare all'accettazione delle differenze che sono anzitutto quelle che spezzano il modello egemonico patriarcale o quel binarismo oppositivo io-altro, soggetto-oggetto, maschio-femmina. 

Le differenze che dobbiamo imparare a rispettare e accogliere sono quelle che riguardano la differenza tra uomo e donna, certo, ma anche tra donna e donna, tra uomo e uomo tra una certa maschilità e altre forme di maschilità.

Le differenze con cui dobbiamo riconciliarci, sono quelle tra persona e persona, e forse tra sé e sé. In fondo la fatica nell'accettare l'altro, qualsiasi esso sia esternamente, nasce anche dalla fatica di accettare quella alterità che è in noi, come la nostra ombra, quella parte di noi che non accettiamo e non vogliamo vedere ".

Selene Zorzi (da "Il genere di Dio", ed. "La Meridiana", p.33)

Lettera a Maria di Nazareth

Scrissi questa lettera, piuttosto personale e "provocatoria", a Maria di Nazareth ben 37 anni fa, in occasione dell'anno mariano. La ripropongo intatta oggi perché il "marianesimo" è ancora cresciuto e peggiorato.

Credo che la vita di Maria sia davvero una preziosa testimonianza di fede, se riusciamo a ritrovarla sotto la pesante e soffocante montagna di dogmi.

   Cara Maria di Nazareth,

io non ti prego mai, proprio mai. Prego soltanto Dio, come ci ha insegnato Gesù, il più "discolo" dei tuoi figli. Dunque, non mi rivolgo a te per invocarti, ma per un dialogo a cuore aperto.

   Ho l'impressione, cara Maria, che da un po' di tempo gente troppo "zelante" ti stia facendo un brutto servizio. Proclamano si quattro venti che tu sei apparsa qua, apparsa là…tanto da farti sembrare ora una maga, ora una fatina, ora una befana in vena di strane comparse. Qui sulla terra, se sei un po' informata, spettacolo ce n'è già fin troppo. Con questo tuo supposto ed esagitato "apparire" qua e là, solcando i cieli ed attraversando gli oceani, fai concorrenza a Wojtyla, imperatore della chiesa cattolica, che va dicendo in giro di essere il vicario di Cristo.

   Qualche volta, quando leggo il tuo nome nelle Scritture, penso a te, al tuo cammino di fede che mi ha sempre interessato. C'eri anche tu, probabilmente, quel giorno in cui tentaste di "convincere" Gesù a starsene un po' tranquillo e "prudente", a non predicare certe verità scottanti che potevano metterlo nei guai. L'evangelo (Marco 3, 20-34) ce ne parla con chiarezza. Come ti capisco! Nemmeno per te fu facile discernere se quel figlio che avevi generato con Giuseppe ora era impazzito o se, invece, Dio lo stava guidando su strade nuove e sconvolgenti. Anche tu, come lo stesso Gesù, come tutti noi, cercasti la via di Dio tra luci ed ombre. Non posso non sentirti vicina a noi in questa ricerca, affascinante e travagliata, della volontà di Dio.

   Per tutto questo mi spiace che la tua "storia" sia stata usata e strumentalizzata. O Maria, ti abbiamo usato violenza teologica continuata schiacciandoti sotto una montagna di dogmi, di reliquie, di devozionalismi, di leggende, di superstizioni: il tutto ad uso ecclesiastico. Abbiamo corso il rischio di negarti come donna e come credente. Poi ti abbiamo trasportata in cielo proclamandoti madre della chiesa, per coronare i nostri castelli dogmatici che ora cominciano a pesare come fardelli inutili ed ingombranti. Intanto tu, o Maria, bambola di gesso in mano all'istituzione ecclesiastica, sei diventata un sicuro investimento. Anche il dollaro scende, le "azioni" mariane continuano a salire. Sei addirittura diventata  un'industria redditizia che produce, nei grandi supermercati che vengono anche chiamati santuari, un'infinità di articoli di largo consumo: ricordini, statue, corone, acqua benedetta, quadri… Mi spiace per te, Maria di Nazareth, ma molto di più per questo commercio che rischia di travolgere e stravolgere la fede dei più semplici.  Probabilmente è la sfortuna che colpisce chi da donna diventa madonna.

   Ora arriva l'anno mariano. Ne vedremo di cotte e di crude. Le agenzie del sacro sono ormai a pieno ritmo in tutti i continenti. Lo so che non puoi farci niente neppure tu, ma…quante stupidaggini ti fanno dire in tutte queste supposte apparizioni! Ti mettono in bocca messaggi di angoscia e di minaccia che non hanno nulla in comune con la gioia e la speranza dell'evangelo. Non pensi che se si dessero una "calmata" non sarebbe nemmeno male? Qui, tra svolazzi di Satana, viaggi pontifici a suon di miliardi, e tue apparizioni, la nostra fede rischia di superare in umorismo e fantasia anche Staino, Altan e Forattini. E non si dica che questa è la stoltezza della croce.

   Continuerò a pensare a te come donna e come credente la cui storia ha molto da insegnarci. Tu non sei la bambola di gesso che le nostre teologie maschiliste hanno fabbricato. Solo restituendo a te il tuo corpo, la tua sessualità, le tue emozioni, la tua storia di donna e di madre, profondamente inserita nella "cultura" di quella terra, potremo forse riscoprire la tua fede, la chiamata che Dio ti ha rivolto e  la risposta che tu hai cercato di dare all'azione di Dio.

   Ci sarà forse qualche dogma da archiviare e qualche migliaio di santuari da chiudere o "riconvertire", ma l'evangelo può esigere da noi questo e altro.

Franco Barbero

Un ecumenismo creativo

Il pastore valdese Alessandro Esposito, che svolge il suo ministero nelle comunità metodiste di Intra, Verbania e Pallanza, ha scritto un'ampia prefazione all'ultimo libro di Franco Barbero "Confessione di fede di un eretico".

All'interno dello stesso libro, Esposito ha proposto una riflessione su "Un Gesù che si lascia convertire" in cui esprime una ricerca che anche nella nostra comunità è stata ed è tuttora molto presente. Questa convergenza su alcuni temi decisivi mette in luce un cammino ecumenico non ancora affrontato nelle chiese ufficiali.

Su questi temi esse preferiscono girare alla larga, non dare voce alle ricerche e... poi ripetere le formulazioni del passato. Qualcuno osa inoltrarsi in sentieri antichi e ora piuttosto nascosti dalle ufficialità istituzionali.

Fiorentina Charrier

Dove sta il problema

"Devo fare un avvertimento che mi sembra determinante. Il problema di Dio non ha le sue radici nella sua trascendenza né quindi nel fatto che Dio è il Trascendente. Se Dio non fosse il Trascendente, non sarebbe Dio. Sarebbe un "oggetto" in più, un prodotto della nostra immanenza, un prodotto in più della nostra conoscenza. Per questo insisto sul fatto che il problema non ha le sue radici nel Trascendente, ma nella rappresentazione del Trascendente che ci facciamo, quella che ci siamo fatti nel corso della storia e quelle che continuiamo a farci in questo momento."

José Maria Castillo (da "L'umanità di Dio", ed. "La Meridiana", p. 42)

Reale o immaginario

Come scrive il filosofo Andrea Tagliapietra in un bellissimo libro uscito recentemente dal titolo "Esperienza" (ed. Cortina): "Nell'era di internet, dello smartphone, dei google glass e degli altri apparecchi tecnologici che affollano la nostra vita quotidiana con la capillarità di un'ossessione psichica e l'invadenza di protesi corporee, l'esperienza appare sempre filtrata, mediata da dispositivi composti da schemi che tocchiamo ma non attraversiamo mai e che, quindi, non ci fanno mai toccare il mondo".
"Se un tempo l'uomo doveva percorrere il mondo per esplorarlo e farne conoscenza, ora, tramite radio, televisione, internet, il mondo ci è fornito a casa, come l'acqua, il gas, la luce e ciò modifica radicalmente il nostro modo di fare" (Umberto Galimberti, "Repubblica" 19/08/2017).

Il rischio al quale siamo esposti è che l'immaginario invada a tal punto la nostra vita da crederlo il reale. Per il potere del mercato il gioco è fatto. Siamo condotti per il naso tramite immaginari affascinanti, stellari, seducenti con l'illusione di essere noi i protagonisti della nostra realtà.

Franco Barbero

L'esigenza di storicizzare il linguaggio

L'esigenza di riformulare il messaggio come operazione necessaria, che non compromette il messaggio, viene ulteriormente illustrata dal teologo Roger Lenaers: "Un paragone chiarificatore lo troviamo nella musica. Quando si traspone la tonalità di una melodia dalla chiave di DO alla chiave di MI, tutte le note dell'originale cambiano, ma la melodia rimane la stessa. Così non si perde niente del contenuto, così ricco e vitale, della fede in Dio e in Gesù professata dalla Chiesa delle origini quando lo si esprime in un nuovo linguaggio. Il contenuto … viene soltanto espresso con altre parole, affinché il messaggio possa avere un senso anche oggi.

Roger Lenaers (da "Benché Dio non sia nell'alto dei cieli", p.20)

DALLA NOSTRA COMUNITA'

 Questa comunità

  • Nascono sempre cose nuove. Con l'incontro del 27 dicembre con Daniele Violato ha avuto inizio la "rete nazionale e internazionale" con Berlino, Stoccolma, Parigi e Palermo e Finlandia dei giovani che lavorano all'estero e che ad un loro rientro in zona, ci regalano una serata di dialogo e di racconto della loro esperienza.
  • Il gruppo biblico giovanile con Giulia Filippini, Elena Chiappone, Francesco e Daniele Melillo sta organizzando una serie di incontri su "Leggere la Bibbia oggi ", di cui riferiremo presto.
  • La comunità sta facendo conti con la realtà della malattia e ogni giorno c'è qualche visita, viaggio di accompagnamento o una sosta in ospedale. Sosteniamo chi è più fragile e attraversa un momento critico.
  • I giorni delle "feste natalizie"sono stati pieni di gioiosa partecipazione di accresciuto impegno di ascolto e di compagnia.
  • Un ricordo particolare a Elsa, a Mimmo, a Cinzia, a Maria Franca, a Franca Omigje e alla famiglia  di Najette e Dounia sperando che il 2018 porti salute, serenità e lavoro.
  • Coraggio e fiducia. Guardiamo al 2018 con la speranza che ci suggerisce il profeta Isaia: "Saper vedere che Dio fa sempre cose nuove".
  • Un saluto affettuoso  a Francesco che trascorrerà un periodo di studi a Parigi.

Il nostro notiziario

Diversi lettori ricevono ormai via e-mail questo notiziario. Abbiamo così ridotto il numero di copie cartacee stampate. I precedenti numeri sono esauriti. Chi desidera riceverlo via mail ci risparmia una spesa consistente. Contattare Francesco (giupaz@tin.it; 320-0842573).

CONTATTI

In attesa del sito della comunità, in fase di preparazione, le notizie riguardanti la comunità possono essere trovate nel blog http://donfrancobarbero.blogspot.it/