venerdì 4 maggio 2018

Morti e censura, scricchiola il regime di Ortega

La rivolta contro il governo di Daniel Ortega in Nicaragua è arrivata al quarto giorno di manifestazioni nonostante la repressione, molto violenta, dell'esercito che ha provocato una decina di morti e un centinaio di feriti, alcuni molto gravi. La scintilla che ha acceso le proteste, poi estesesi dalla capitale Managua a tutto il piccolo Paese centroamericano, è stata una riforma delle pensioni approvata per decreto dal presidente. La riforma prevede un aumento dei contributi sia da parte dei datori di lavoro che dei lavoratori ma riduce la somma che otterranno come pensione.
Ma il conflitto pensioni e in realtà una spia di un malessere più generale e dell'avvio di un movimento che mette in discussione tutto lo stile di governo di Ortega e di sua moglie, Rosario Murillo. Insieme ai soldati, il presidente ha usato contro i manifestanti i servizi d'ordine del suo partito sandinista, e ha censurato radio, tv e social network. Le proteste si sono inasprite venerdì scorso, terzo giorno di contestazioni, con barricate e scontri con la polizia, sia a Managua che in altre città, mentre a quattro canali tv è stato impedito di raccontare gli incidenti, semplicemente impedendo che potessero trasmettere. Tra i feriti anche diversi giornalisti. Ieri, la moglie di Ortega, che è anche vicepresidente, ha espresso la volontà sua e del governo di dialogare, sia con le associazioni imprenditoriali che con quelle dei lavoratori. Il vecchio Daniel, 72 anni, che tanto tempo fa fu uno dei leader della rivoluzione contro la dittatura di Somoza, non si è mostrato in pubblico dall'inizio delle proteste ma potrebbe annunciare nelle prossime ore una ripresa delle trattative sulla riforma per disinnescare le proteste.
La rivolta scoppiata in questi giorni è la più grave da quando Ortega è stato rieletto alla fine del 2016 in elezioni molto contestate anche dalle organizzazioni internazionali e macchiate dall'accusa di brogli. Daniel Ortega è stato presidente del Nicaragua già quattro volte. La prima tra l'85 e il 90. Battuto da Violeta Chamorro, Ortega vinse di nuovo nel 2006 e rieletto nel 2011 e nel 2016. In questi anni, il suo regime si è contraddistinto per un legame molto forte con il Venezuela di Chavez (e poi di Maduro) e con l'alleanza, ormai declinante, dei paesi "bolivariani". Ma anche per atteggiamenti dittatoriali, censura e persecuzione dei mass media e degli avversari politici. Per questo le proteste assumono un significato molto più largo che va molto al di là di una riforma delle pensioni. Rosario Murillo, per giustificare la mobilitazione dell'esercito, ha detto che le sommosse sono organizzate da persone che vogliono "rompere la pace e l'armonia" del Nicaragua. Sei milioni di abitanti, uno dei paesi più poveri del Centroamerica, le condizioni di vita in Nicaragua sono peggiorate anche perché riceve sempre meno petrolio a basso costo dal Venezuela. Il movimento è animato soprattutto da studenti universitari al fianco dei quali s'è schierata anche la Chiesa locale.
Omero Ciai

(la Repubblica 22 aprile)