domenica 24 giugno 2018

LA CATTEDRA DEL NON CREDENTE


"Io ritengo che ciascuno di noi abbia in sé un non credente e un credente che si parlano dentro, che si interrogano a vicenda che rimandano continuamente domande pungenti l’uno all’altro.
Il non credente che è in me inquieta il credente che è in me e viceversa. É importante l’appropriazione di questo dialogo interiore, poiché permette a ciascuno di crescere nella coscienza di sé. 
La chiarezza e la sincerità di tale dialogo si pongono come sintomo di raggiunta maturità umana.
Mi sembra, dunque, opportuno e utile che i credenti erigano simbolicamente dentro di loro una cattedra, dove il non credente possa avere parola ed essere ascoltato; viceversa, chi non crede possa dare voce e ascolto al credente. Se, oltre a farlo ciascuno in se stesso, lo facciamo anche aiutandoci reciprocamente, potrebbe emergere un cammino molto utile.
Compiere questo esercizio insieme, con assenza di difese e con radicale onestà, potrà risultare utile anche ad una società che ha paura di guardarsi dentro e che rischia di vivere nella insincerità e nella scontentezza".
Carlo Maria Martini,

La cattedra dei non credenti, Bompiani, Milano 2015, p.6