martedì 24 luglio 2018

USA: 100 MORTI AL GIORNO

Più armi da fuoco, più morti innocenti. Tutto qui. Bambini, studenti, familiari, bersagli di stagisti, suicidi, incidenti, questa semplice equazione che da 40 anni la lobby americana delle armi cerca di nascondere spendendo tre milioni all'anno per sopprimere ricerche e comprare parlamentari, dovrebbe essere l'inizio e la fine di ogni illusione e di ogni discussione sulla "difesa a mano armata". Ma non lo è.  Avvinghiata alla Costituzione che sembra – ma nel tempo l'interpretazione è variata – concedere a ogni cittadino il diritto di portare armi e appesa al falso senso di sicurezza che stringere in pugno il calcio di un'automatica o imbracciare un fucile semiautomatico produce – lo so, l'ho provato, è un sentimento intossicante – la "gun culture", la cultura della pistola, vende legalmente dieci milioni di armi da fuoco ogni anno per 12 miliardi di dollari. E delle 36mila persone che cadono sotto i colpi al ritmo di quasi cento al giorno, la percentuale di criminali violenti fermati da cittadino armato per legittima difesa, o per legittimo sospetto, è microscopica, ridotta a qualche caso aneddotico. Quella pistola, quell'AR, il fucile d'assalto, uccidono chi li possiede più che chi li aggredisce.
Non basta un articolo di giornale per riassumere e illustrare i 62 studi accademici migliori, quelli che non servono cioè interessi o pregiudizi politici, selezionati dagli anni '90 a oggi per dimostrare la ovvietà di un rapporto di causa ed effetto che la logica illustra e la paura nasconde dietro l'illusione dell'autodifesa. 
Vittorio Zucconi – Repubblica 17 luglio