giovedì 23 agosto 2018

Benedire Dio

Dopo quasi 50anni di percorso si è venuta ulteriormente accentuando, nelle nostre eucaristie, la berakah, cioè la dimensione della benedizione-lode- ringraziamento a Dio. Vorremmo che essa invadesse anche i giorni feriali. Uno dei connotati più vistosi di queste nostre preghiere è dunque la nostra benedizione al Signore: benedire Dio si intreccia profondamente con il nostro liberarci e liberare... è qualcosa che ci fiorisce dentro continuamente, adagio adagio, nonostante tutte le miserie, le violenze, le mediocrità, le assurdità con cui facciamo i conti molto concretamente ogni giorno, dentro e fuori di noi.
Quanto più si diventa laici nel nostro agire tanto più avvertiamo l'esigenza di alimentare le sorgenti della preghiera. Proprio quando ci si congeda dallo spiritualismo diventa più importante e urgente costruirsi una spiritualità, darsi uno spessore spirituale.
Le nostre eucarestie ci legano molto alla vita quotidiana. L'emozione non è fatta per fuggire dalla terra, ma per abitarla con maggiore consapevolezza e per accogliere i nostri giorni con la felicità di cui sono portatori e con le difficoltà che stanno dentro il tessuto della vita politica, sociale, personale. Come la donna di Samaria, veniamo ad attingere acqua al pozzo per poi averne per noi, per gli altri e le altre nei giorni altalenanti delle nostre settimane.
Cdb pinerolesi