martedì 28 agosto 2018

I VANGELI DELL'INFANZIA

"Partiamo dall'inizio, dalla nascita di Gesù, narrata nei cosiddetti «Vangeli dell'infanzia». Un segmento tardivo della narrazione, sconosciuto a Marco. Che viene configurato da Matteo e Luca non tanto per ricostruire in modo più completo la biografia del protagonista, ma per offrire a chi legge la giusta prospettiva, quella che ritroverà alla fine, al momento della croce.
I Vangeli dell'infanzia, infatti, non sono racconti storici, ma teologici.  
Attraverso la narrazione della nascita di Gesù, accompagnata da eventi simbolici, che mettono in dialogo questa nascita con la lunga storia che la precede e con il suo culmine pasquale, ci viene detto qualcosa sulla natura del protagonista del racconto. Gli episodi dell'annunciazione, della visita di Maria a Elisabetta, dei Magi, del viaggio di Giuseppe verso l'Egitto, e tutti gli eventi narrati in questa sezione iniziale sono come delle miniature che vogliono anticiparci il senso di quello che verrà raccontato subito dopo".
Queste righe di Lidia Maggi ci fanno notare la distanza tra miti, leggende e storia.
Purtroppo la tragedia è che molti parroci spiegano ancora i miti come fatti storici. I racconti natalizi ci parlano del significato di Gesù, ma essi sono del genere mitologico e non ci dicono nulla di storico. Il travisamento, se non si distinguono i generi letterari, è totale.

Franco Barbero