a pag. 197-198 a proposito di Atti 13, 32-33 che citano il salmo 2,7 "Tu sei mio Figlio, oggi io t'ho generato" afferma che il versetto, "originariamente associato al giorno dell'incoronazione del re giudeo" viene riferito a Gesù risorto, nel senso che, con la resurrezione, "Dio esaltò Gesù come proprio Figlio".
Ma non dice che, nella Bibbia, il titolo di Figlio di Dio non significa di per sè attribuzione di divinità. Come afferma ad esempio Joachim Gnilka, teologo cattolico prudente (ma profondo): "... il titolo di Figlio di Dio non mira ad affermare la discendenza da Dio, ma la messianicità" e, a proposito del salmo citato aggiunge: "..il re eletto sta dalla parte di Dio, diventa il rappresentante della sua maestà. Non si pensa ad una generazione fisica" (I primi cristiani, Paideia, 2000, pag. 292)
Inoltre l'affemazione, sempre a pag. 198 "Luca pensava che Gesù fosse il Figlio di Dio sin dalla nascita, o meglio sin dal concepimento" andrebbe valutata alla luce del carattere simbolico e teologico del racconto della nascita di Gesù in Luca, come tu affermi ed hai ribadito ultimamente sul blog.
E' solo un esempio, ma ve ne sono molti altri. Sarebbe interessante parlarne. Lo possiamo fare al prossimo corso biblico ?
Un affettuoso Saluto
Guido Allice