mercoledì 24 ottobre 2018

Il medico
Paola, primario con il cuore che batte per l'Africa


Ha un figlio grande che studia Ingegneria, ma sono in qualche modo "figli" suoi anche le decine e decine di ragazzini albini di cui da anni si occupa in Tanzania, nella casa famiglia costruita dalle suore nel villaggio di Tabora, a cinque ore di macchina dal primo ospedale. Paola Scagnelli, classe 1962, è primario di radiologia a Lodi, ma il suo cuore batte per l'Africa e per quei piccoli che
hanno un problema genetico legato al colore della pelle, dei capelli e degli occhi, bianchi in mezzo ai neri. Bimbi per questo a rischio di tumori e gravi malattie della vista, ma anche vittime di discriminazioni e di stregonerie. Scagnelli ha deciso che d'estate la sua casa è laggiù, dove le madri arrivano disperate, con i bambini in braccio: «Si è sparsa la voce che qui li aiutiamo e quindi ne continuano ad arrivare». Lei non si ritiene affatto un'eroina e il premio europeo lo vive come un riconoscimento che spetterebbe invece alle suore che gestiscono la struttura dove vivono i suoi piccoli albini. E dovendo spiegare Paola come si sente oggi, ripete: «Sono davvero convinta che la vita mi abbia dato tanto e mi sembra giusto ridare qualcosa. Solo che ho scoperto che ricevo dieci volte tanto e quindi mi sento sempre in debito».
Zita Dazzi

(la Repubblica 9 ottobre)