domenica 28 ottobre 2018

IL PIZZAROTTI DI BOLZANO SBARAGLIA I 5 STELLE


Il Pizzarotti di Bolzano Paul Kollensperger ha fatto il colpaccio: è uscito dal M5S, ha fondato una sua lista che ha raccolto 43.315 voti, il 15,2% della provincia (6 consiglieri). Secondo partito. Mentre i suoi ex compagni del Movimento si devono accontentare del 2,4%. Qualche centinaia di voti meno delle provinciali del 2013, ma anni luce in meno rispetto al 22% delle Politiche di marzo a Bolzano città.
In realtà Kollensperger ha provato a restare nei Cinque Stelle. “Ho chiesto di formare una lista del Movimento che, però, richiamasse nel simbolo la comunità di lingua tedesca e abbracciasse le liste civiche. Ne ho parlato con tutti, ma non se n’è fatto niente. E allora ho deciso di correre da solo”. Kollensperger dedica un solo passaggio critico agli ex compagni: “Se li è mangiati la Lega, non io. Non hanno una proposta politica seria per Bolzano”. Alla fine il M5S ha raccolto consensi in città tra gli italiani: basti pensare che a Predoi – centro della tedeschissima Valle Aurina – ha preso solo un voto. In Val Martello i consensi si contano sulle dita di una mano.
ADDIO PAUL. E per il Movimento è un peccato, perché quando era nel M5S Kollensperger aveva saputo conquistarsi consensi anche tra i sudtirolesi. Sui temi vicini ai Cinque Stelle: sanità pubblica, sprechi, trasparenza. E lotta allo strapotere Svp.
Ma la lista Kollensperger fa male a molti: “Abbiamo dimostrato che il voto di cambiamento può avvenire anche con uno slittamento verso il centro, senza sparate sui migranti, ma solo con proposte serie e radicate sul territorio. Nella comunità tedesca la destra, è andata male, in quella italiana purtroppo no, ha stravinto la Lega”. E infatti i due partiti della destra nazionalista sudtirolese escono dal voto con le ossa rotte: die Freiheitlichen si ferma al 6,2%, il Sud-Tiroler Freiheit della passionaria Eva Klotz al 6%. “Abbiamo preso tanti voti anche a loro. Da quegli elettori che erano contro lo strapotere del Svp, ma sono stufi della politica urlata, della propaganda”. Prendete il tema del doppio passaporto: “Divide i gruppi linguistici, non serve a nulla e crea tensioni con Roma. Il prossimo anno si rinnova lo statuto dell’Autonomia e bisogna avere buoni rapporti con il governo”. Ma Kollensperger fa paura soprattutto alla Svp “che ha speso due milioni per la campagna elettorale, mentre noi siamo nati da tre mesi e abbiamo investito 30 mila euro. La Svp vuole essere l’unico partito che dà voce alla comunità di lingua tedesca e poi si cerca un alleato italiano di comodo. Insomma, un potere assoluto”.
Non sarà più così: La Svp è scesa al 41% (15 consiglieri). Soprattutto Kollensperger dopo decenni è la prima vera alternativa moderata di lingua tedesca. E se stavolta andrà all’opposizione, alle comunali di Bolzano del 2020 e alle prossime provinciali potrebbe giocarsela. Una rivoluzione.
Un solo obiettivo è mancato: la nuova lista sperava di essere in parte interetnica. Su 34 candidati c’erano anche cinque italiani e un ladino. Non sono passati. L’unico partito votato da entrambe le comunità restano i Verdi (6,8%).
F.SA. Il fatto quotidiano 23 ottobre