giovedì 13 dicembre 2018

UN DIALOGO AFFETTUOSO ED IMPEGNATIVO

Caro confratello, 
la tua lettera ha trovato profonda risonanza nel mio cuore e nella mia esperienza di ministero. 
Mi scrivi di aver letto alcuni libri molto impegnativi che tre anni fa ti avevo consigliato… Mi aggiungi che "sei andato in crisi non di fede, ma come parroco".... "A Natale purtroppo dovrò ripetere le solite leggende e predicarle come verità; ma se non faccio così, qualche zelante parrocchiano riferisce… Sai bene come sono le cose… E come finiscono…"
Mi parli con dolore di questa "inevitabile contraddizione" anche perché "la gente vuole sentire  quei racconti mitologici, quelle leggende e se dicessi dall'altare le cose che scrivono Barbaglio, Ortensio da Spinetoli, Pesce e quelle che scrivi tu, sarebbero tutti sconvolti…".
 Caro confratello, comprendo questo sgomento, ma non condivido la tua sofferta rassegnazione. Qualcosa, a mio avviso, puoi fare. Hai davanti a te almeno 25 anni di ministero, vista la tua età. Puoi, secondo me, lentamente, ma con costanza e con rigore, seminare in tutti gli spazi del tuo servizio pastorale dei "semi di eresia"! 
Non voglio darti consigli, ma ho spesso constatato che nel lavoro quotidiano di accompagnamento, di dialogo, come nella catechesi e nella  predicazione, si possono proporre riflessioni, letture stimolanti, libri che aprono nuovi orizzonti. Se stai attivandoti per creare un gruppo stabile di lettura biblica, in esso nasceranno domande e richieste di strumenti. Si tratta, ovviamente, di un servizio alla comunità che necessita di tempi lunghi e di piccoli passi. 
Tutta la riflessione sui linguaggi tradizionali, sul rapporto tra mito, storia e dogma esige molta preparazione per accompagnare le persone verso la gioia di una fede adulta, nel pieno rispetto della pluralità, della sensibilità dei vari membri di comunità. E 'questo lavoro appassionato al quale forse Dio ti sta chiamando. 
Sono convinto che troverai la tua strada e troverai il passo giusto… Sentimi affettuosamente vicino in questo cammino che affidiamo, come seminatori, alle mani di Dio. Ricordiamoci nella preghiera. 
Ti abbraccio forte forte 
don Franco