Uno
dei fenomeni che interessa di più chi governa è ”manomettere
l'informazione“.
Oggi,
nel tempo in cui prevalgono slogan e video, la televisione copre
un'area vastissima a tutto scapito dei giornali. Non per nulla
Salvini e Di Maio sono sempre ”in video“. I giornali sono ridotti
al lumicino e l'opinione pubblica molto dipende dalle presenze in
video che, peraltro, sono più gratificanti perché immediate e non
impegnano le persone in un percorso di lettura e di confronto. I più
”videizzati“ finiscono col prevalere, tanto più che sono
veramente poche le persone che collocano la loro riflessione oltre le
consuete ”opposizioni nazionali. Se leggi costantemente
”Internazionale“ Renzi o Salvini o Di Maio vengono
ridimensionati.
Oggi
la strumentalità delle informazione è cambiata radicalmente.
Occorre forse praticare una ”lettura molteplice“ che favorisca il
senso critico e soprattutto occorre diffidare dei superinformati, o
di chi vede nella informazione giornalistica o il diavolo o
l'acquasanta.
E
poi vigilare perché le nostre idee e valutazioni non diventino dei
dogmi e accettare che le nostre differenze non diventino inimicizie.
Franco
Barbero