"Ho
sentito parlare per la prima volta di cambiamento climatico quando
avevo otto anni. Ho imparato che è una cosa creata dagli esseri umani.
Mi dicevano di spegnere le luci per consumare meno elettricità e di
riciclare la carta.
Era strano, pensavo, che fossimo in grado di
cambiare l'intera faccia del pianeta e il prezioso strato di atmosfera
che lo rende la nostra casa: se eravamo capaci di fare questo, perché
non ne sentivo parlare ovunque? Perché il clima non era la prima cosa di
cui sentivo parlare quando accendevo la tv? Titoli, programmi
radiofonici, giornali: non avrei dovuto sentir parlare d'altro, come se
fosse in corso una guerra mondiale.
Però i nostri leader politici non ne
parlavano mai. Se usare i combustibili fossili minaccia la nostra
esistenza, come è possibile che continuiamo a usarli? Perché non ci sono
dei limiti? Perché non è illegale farlo? Perché nessuno parla dei
pericoli del cambiamento climatico che è già in corso? E del fatto che
200 specie animali si estinguono ogni giorno? Ho la sindrome di Asperger
e per me le cose sono bianche o nere.
Guardo
le persone che sono al potere e mi chiedo perché hanno reso le cose
così complicate. Sento la gente dire che il cambiamento climatico è una
minaccia alla nostra esistenza, però tutti vanno avanti come se niente
fosse.
Non possiamo più salvare il mondo rispettando le regole perché le
regole devono essere cambiate. Se vivrò cent'anni, sarò ancora qui nel
2103. Quello che facciamo o non facciamo ora condizionerà tutta la mia
vita e quella dei miei amici, dei nostri figli e dei loro nipoti. Gli
adulti ci hanno deluso. E dato che la maggior parte di loro, compresi
giornalisti e politici, continuano a ignorare la situazione, dobbiamo
agire, oggi".
Da un articolo per il Guardian di
Greta Thunberg, 16 anni, svedese, impegnata contro il cambiamento
climatico, promotrice dello sciopero internazionale degli studenti per
il clima indetto per il 15 marzo.
Giovanni De Mauro
Internazionale 14/02